E’ quanto dichiarano in una nota i Consiglieri regionali di Forza Italia in vista del Consiglio regionale straordinario in programma mercoledì 20 luglio alle ore 15:30 al quale invitano a partecipare tutti i cittadini interessati.
“Il documento varato dal Commissario D’Alfonso – prosegue la nota – danneggia pesantemente le aree interne, metà del nostro territorio, in particolare nella provincia aquilana e in quella pescarese. Sono stati accettati supinamente e passivamente i dettami del Decreto Lorenzin senza nessun tentativo di contrattazione nonostante l’Abruzzo fosse nelle condizioni di farlo grazie ai risultati ottenuti dalla Giunta Chiodi.
Verranno declassati a ospedali di base, che tradotto vuol dire molti meno servizi degli attuali, Sulmona, Atri, Giulianova e Sant’Omero. Saranno declassati di fatto a poli ambulatoriali di montagna, chiamati ospedali di aree svantaggiate, sprovvisti dei Pronto soccorso, Castel di Sangro, Popoli e Penne, così come Atessa e Ortona diventeranno dependance degli ospedali Chieti o Lanciano.
Per quanto riguarda le strutture di Tagliacozzo, Casoli, Pescina, Gissi e Guardiagrele, resta in vigore la programmazione varata dalla Giunta Chiodi con buona pace di tutti quei rappresentanti del centrosinistra che l’avevano critica e osteggiata.
Nel corso della seduta di mercoledì – concludono gli esponenti di Forza Italia – dimostreremo invece come si poteva elaborare un piano che non danneggiasse così pesantemente i nostri territori e che avesse un minor impatto sul diritto alla salute dei cittadini abruzzesi”.
“Le dichiarazioni di Forza Italia sul piano di riqualificazione sono destituite di ogni fondamento, prive di qualsiasi informazione sanitaria corretta, e volte solo a alimentare paure nei cittadini con l’obiettivo di cercare il voto e il consenso, oltre a essere prive di qualunque proposta che metta al centro l’esito delle cure e dunque la salute della gente”.
“Il riordino della rete ospedaliera, la cui proposta tecnica sul piano metodologico è stata illustrata a 21 rappresentanze sindacali di categoria e associazioni civiche, oltre a essere stata condivisa con le 4 direzioni aziendali delle Asl – continua – rispetta gli standard di sicurezza e qualità delle cure che sono richiesti a tutte le Regioni.
Standard che sono stati acquisiti in sede di Conferenza Permanente Stato-Regioni, che ha concluso i lavori dopo due anni di attività nel 2014”.
“Non risultano emendamenti presentati all’epoca da chi rappresentava il governo regionale”, rimarca l’assessore, riferendosi agli anni dell’amministrazione di centrodestra, che ha guidato la Regione fino a maggio 2014.
“Nel piano di riordino della rete ospedaliera – prosegue – vengono rispettati sia gli standard di sicurezza nelle reti tempo-dipendenti e salvavita, sia i livelli assistenziali a servizio delle aree interne, che non sono state affatto penalizzate.
La provincia dell’Aquila, a esempio, in termini di posti letto passa da 753 a 804: L’Aquila è Stroke Unit di secondo livello con la neurochirurgia. Avezzano entra a far parte della rete Ima, con la quinta emodinamica, mentre la Valle Peligna, con il presidio ospedaliero di Sulmona, fa parte sia della rete Ima, con un’unità di terapia intensiva coronarica, sia della rete di assistenza per l’ictus.
Il presidio di Castel di Sangro, in area disagiata, avrà la conferma di un pronto soccorso con tutti i servizi di supporto, la possibilità di ricovero ospedaliero e di interventi in chirurgia e ortopedia, che avranno lo stesso livello di complessità che il presidio svolgeva negli anni passati.
La provincia di Pescara aumenta i posti letto da 710 a 746, con un potenziamento del presidio di Pescara, che passa da 585 a 679 posti letto. Il presidio di Popoli viene riqualificato a centro di riabilitazione a valenza regionale e per la prima volta, nella storia d’Abruzzo, potranno essere assistiti pazienti neurolesi con codice 75, che prima erano condannati alla mobilità passiva.
La Asl di Teramo passa da 841 posti letto a 883 posti letto, con la conservazione e valorizzazione di tutto l’assetto ospedaliero. La Asl di Chieti passa da 911 a 1025 posti letto, con il presidio di Ortona che rafforza una vocazione oncologica, sia come oncologia ginecologica, sia come Brest Unit per il trattamento del tumore della mammella e sarà anche punto di riferimento della dermatologia in Abruzzo e della procreazione medicalmente assistita.
Il presidio di Atessa, con numeri al di sotto degli standard consentiti, verrà riqualificato in un presidio in grado di dare assistenza ai pazienti anziani e fragili. Per quanto riguarda le strutture di Tagliacozzo, Casoli, Pescina, Gissi e Guardiagrele, la nuova programmazione regionale ha implementato le loro attività in quanto il precedente decreto del 2010 del Commissario Chiodi, ne prevedeva solo la riconversione in Pta. Con il Decreto Lorenzin, invece, questi presidi sono stati elevati a Ospedali di Comunità con una assistenza medica e infermieristica H24.
Sono assolutamente convinto che i Livelli Essenziali di Assistenza sono in costante aumento in questa Regione e presto la diffusione dei dati darà certamente ragione al lavoro che si sta portando avanti”.