L’Aquila. Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità dei presenti (Pdl, Fli, Mpa) l’istituzione della “Giornata degli Abruzzesi nel Mondo”, che aveva già avuto il via libera in Quinta Commissione. Ogni anno, il 5 agosto, sarà celebrata questa ricorrenza, “a ricordo – viene evidenziato nell’articolo 1 della legge istitutiva – dell’emigrazione regionale, al fine di rafforzare l’identità’ degli abruzzesi nel mondo e rinsaldare i rapporti con la terra d’origine”.
In occasione della Giornata il Consiglio regionale promuoverà l’organizzazione di cerimonie e momenti di approfondimento, in collaborazione con le Province, i Comuni e le scuole, così da ricordare il fenomeno dell’emigrazione abruzzese sotto vari aspetti. Ogni anno il Presidente del Consiglio regionale, d’intesa con la Conferenza dei Capigruppo, conferirà l’onorificenza di “Ambasciatore d’Abruzzo nel mondo” che sarà assegnata agli emigranti di origine abruzzese che si sono distinti non solo all’estero, ma anche in altre regioni italiane. “Con questa legge – ha sottolineato il Consigliere Ricardo Chiavaroli (PdL), primo firmatario del disegno – si scrive una bella pagina istituzionale e si riconosce un tributo, non solo formale, ai tanti abruzzesi emigrati e ai loro discendenti”.
Franco Caramanico: dal Pdl solo cerimonie e nessun atto concreto.“Come componente del Cram non posso che plaudire alla istituzione della Giornata degli Abruzzesi nel mondo, ma questa iniziativa dovrebbe andare di pari passo con atti concreti a favore degli emigranti. E invece così non è”. A parlare il consigliere regionale del Partito Democratico, Franco Caramanico, che sottolinea come “nel bilancio
regionale siano stati stanziati solo 120 mila per il Cram. Ma il problema principale non è quello delle risorse finanziarie, piuttosto la scarsa considerazione che il governo di centro destra ha riservato al Cram dopo oltre due anni di governo. Mi riferisco all’assenza totale del presidente Febbo, che evita persino di convocare le riunioni dell’assemblea, senza contare le bugie del presidente Chiodi sulla chiusura delle sedi in Brasile. Tutto questo dimostra l’incapacità e l’impossibilità da parte del governo di centro destra di discutere un programma di interventi adeguato, che non si limiti al conferimento di onorificenze o a viaggi di rappresentanza”.