Infatti, dopo i colleghi consiglieri della maggioranza della provincia de l’Aquila, che si sono svegliati solo dopo un mio forte e preciso intervento sul tema, adesso arriva addirittura un una lettera da parte di Luciano D’Alfonso a chiedere di modificare ed integrare le Linee Guida della Misura 19”.
Questo il commento del presidente della Commissione vigilanza e consigliere regionale Mauro Febbo che evidenzia come il “ Presidente, con una precisa missiva, del 14.06 u.s., scende in campo a difesa di un altro marsicano doc qual è il Presidente del Consiglio Giuseppe Di Pangrazio che a sua volta, in una nota articolata datata 11 giugno scorso, sollecita proprio D’Alfonso ad un intervento ‘diretto e congiunto con l’assessore Pepe’ sull’Autorità di Gestione del Programma di Sviluppo Rurale affinché si possa rivedere, correggere ed integrare le Linee guida operative per l’avvio dell’attuazione della Misura 19 del PSR.
In termini calcistici possiamo paragonare questo scambio di lettere una vera e propria entrata a gamba tesa del Presidente affinché il Direttore possa accogliere delle richieste di modifica. Una interferenza che dimostra lo scarso peso politico che ha l’assessore all’interno della assessorato. Nello specifico – spiega Febbo – Di Pangrazio mette in evidenza diverse lacune, come da me evidenziato, affinché si possa rimediare modificando in diversi punti le linee guida della Misura 19.
Prima di tutto le aree B (aree rurali ad agricoltura intensiva e specializzata) devono essere ammissibili quali destinatarie degli interventi evitando così l’esclusione di importanti territori del Fucino e, inoltre rivedere i termini di ammissibilità adattandoli alle caratteristiche delle aree interessate in modo da favorire le aree marginali con scarsa popolazione.
Queste modifiche consentirebbero di attivare azioni Leader in aree omogenee sovra comunali, come d’altronde – ricorda Febbo – è già stato fatto nella precedente programmazione dove la struttura politica si è assunta la diretta responsabilità di una tale decisione in merito. Però – rimarca Febbo – di Pangrazio nella sua lettera mette in evidenza solo alcune criticità difendendo solo il territorio suo di riferimento ossia quello della Marsica.
Infatti sia Di pangrazio sia il Presidente D’Alfonso non dicono che questa Misura, con il nuovo PSR, è stata snaturata e stravolta poiché vengono inseriti in maniera insolita nella sua completezza l’intero territorio dei comuni de L’Aquila e Teramo e la fascia costiera inserendo anche le aree sulla costa. Territori interi che sono stati già investi e rientrano della programmazione dei GAG (gruppi di azione costiera).
Considerato che i fondi destinati al Sostegno allo Sviluppo Locale LEADER – specifica Mauro Febbo – devono essere utilizzati per migliorare la qualità di vita nelle aree rurali e tentare di invertire il fenomeno dello spopolamento dei territori rurali e montani, appare abbastanza azzardata e incomprensibile la presenza di alcuni territori specie i capoluoghi e Comuni costieri. Pertanto questa uscita dei due Presidenti hanno solo il saporo squisitamente politico e propagandistico dimenticando completamente per l’ennesima volta le esigenze reali degli agricoltori e dell’agricoltura.
Questa situazione di confusione – sottolinea Febbo – la dice lunga sullo stato non solo sulla Misura 19 ma su tutto il PSR che stenta a partire. Basta ricordare i vistosi ritardi e incongruenze proprio sul bando del primo insediamento dove moltissimi giovani si vedano costretti a non partecipare più visto le sue difficoltà e richiesta di garanzia bancaria troppo elevata, per non parlare del bando sulla promozione i cui esiti nefasti siamo ancora in attesa di conoscere.
C’è da registrare nella missiva una “chicca” Dalfonsiana nell’indicare il mittente della missiva indirizzata all’Autorità di Gestione del PSR dott. Di Paolo nonché Direttore dipartimento Politiche agricole dove viene ribattezzato con il nome di Angelo al posto di Antonio, e parlare di lapsus freudiano, in vista di un avvicendamento di poltrone e ruoli , per l’Ersi e dei rapporti tesissimi tra l’esponente della maggioranza Maurizio Di Nicola e lo stesso Presidente non può essere un caso”.