L’Aquila. Le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil Abruzzo esprimono grande preoccupazione per la situazione del territorio, soprattutto in vista dei tagli governativi e della necessità di reperire 360 milioni entro l’anno, a copertura del ”nuovo” e lievitato deficit sanitario. In una nota congiunta, le tre sigle sindacali invocano due operazioni verità: una sulle responsabilità politiche del dissesto dei conti pubblici regionali; l’altra sull’entità’ del debito.
E ritengono ”inaccettabile ed insostenibile un aumento delle tasse regionali, che penalizzerebbe direttamente cittadini, lavoratori ed economia regionale”. In virtù di ciò si dicono pronti alla mobilitazione per contrastare la paventata misura fiscale. Per Cgil, Cisl e Uil però ”l’ipotesi del mutuo da 200 milioni configura un’ulteriore riduzione della quota di bilancio disponibile per le attività della Regione, con la paradossale crescita simultanea di rigore e debito” mentre ”per quanto riguarda l’utilizzo di parte del FAS per coprire i restanti 160 milioni, e’ chiaro che si tratta di una distrazione di risorse dallo sviluppo ai buchi della spesa corrente”. Suggeriscono, altresì che ”le strette sui conti pubblici siano riequilibrate con attività di stimolo allo sviluppo e all’occupazione, per evitare che si rafforzino le spinte recessive” osservano che ”non appena sarà chiara la situazione nazionale, e’ pertanto necessario dare seguito alla richiesta d’incontro con il Governo per lo sblocco delle risorse nazionali per lo sviluppo dell’Abruzzo: FAS, Master Plan, Infrastrutture, Zona franca”. ”Cgil, Cisl, Uil Abruzzo – avverte, in conclusione, la nota – ricorreranno alla mobilitazione qualora vengano meno risposte coerenti, nell’interesse dei lavoratori e dei cittadini abruzzesi, anche ricercando convergenze operative con l’insieme delle parti sociali”.