L’orso bruno è considerato tra le specie d’interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa anche mediante l’istituzione di zone speciali di conservazione e impone agli Stati membri di sorvegliare lo stato di conservazione delle specie tutelate.
La popolazione di questo tipo di plantigrado in Abruzzo è stata caratterizzata da un prolungato periodo di isolamento (400-600 anni) che ne ha determinato una significativa differenziazione dalle popolazione di orsi dell’arco alpino e del resto d’Europa.
Con proprio provvedimento, l’esecutivo ha recepito la bozza di Accordo tra Pubbliche Amministrazioni così come predisposta dal Ministero per l’Ambiente e la Tutela del Territorio e del Mare, che dovrà essere stipulata dalle Regioni Abruzzo, Lazio e Molise, dal Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, dal Parco Nazionale della Majella, dal Corpo Forestale dello Stato e dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Nella bozza del PATOM, si legge che le parti sono impegnate ad assicurare le seguenti attività: A) armonizzazione della gestione di attività antropiche regolamentate a livello regionale in relazione ad attività venatoria, regolamentazione della raccolta dei tartufi, contrasto all’uso di veleni; B) prevenzione dei rischi connessi al traffico veicolare su autostrade, strade statali, provinciali e comunali e piste forestali; C) prevenzione e gestione dei rischi connessi alla trasmissione di zoonosi, inclusa la gestione del bestiame domestico, dei cani e del randagismo;
D) istituzione delle aree contigue, ai sensi della legge 6 dicembre 1991, n. 394, dei Parchi ricadenti nell’areale di presenza dell’Orso; E) implementazione del monitoraggio genetico e di popolazione nell’intero areale dell’orso; con particolare riferimento all’istituzione di una Rete di Monitoraggio (azione D2 PATOM) operante con criteri standardizzati su tutto l’areale della popolazione di Orso marsicano, i cui obiettivi siano l’acquisizione di dati di presenza e ricorrenza di eventi di presenza di orso e dei singoli individui, l’individuazione di aree di connessione e di nuova presenza;
F) emanazione atti utili all’esclusione dal regime di aiuti di stato come definito a livello di Unione Europea degli indennizzi per danni da Orso (e altre specie protette), nonché della concessione di strumenti di prevenzione del danno; G) recepimento delle Linee Guida per il monitoraggio sanitario della fauna emanate dal Min. Salute, sulla scorta dell’attuazione delle linee guida sulla gestione sanitaria prodotte dal LIFE Arctos (azione B3 PATOM);
H) prevenzione dei danni (inventario e messa in sicurezza fonti trofiche) e gestione del fenomeno degli orsi confidenti e problematici come attività coordinata e sinergica; I) implementazione della sinergia tra le amministrazioni competenti nelle attività di controllo sanitario degli animali domestici e del bestiame di allevamento, con particolare riferimento al bestiame pascolante allo stato brado.