“L’Assessore Carpineta” dice Ruffini “licenzia 40 precari del Servizio Informatico ma poi assume altri 20 precari per un anno con posizioni e funzioni simili. Non si capisce quale sia la ratio di questa decisione. L’unica cosa certa è che con la Carpineta assessore al personale, nessuno tranne lei, ha un posto al sicuro, nonostante non ne azzecca una di decisone.”
Secondo Ruffini la selezione per 20 collaboratori potrebbe non essere del tutto legittima. Dalla semplice lettura del bando, sulla cui fattura tecnica si può sollevare più di una obiezione, emerge infatti che i collaboratori così selezionati dal Bando regionale andranno a sostituire i precari tuttora in servizio nella stessa struttura.
“Quello che sorprende in particolar modo” aggiunge il consigliere regionale “è la circostanza che il bando sia sottoscritto da chi ha fatto della impossibilità di utilizzare co.co.co. una propria battaglia personale, e che ha di fatto impedito la proroga proprio di quei rapporti di lavoro che lo stesso bando va a sostituire. Le politiche di reclutamento perseguite dall’Assessore non vanno certo nel segno tracciato dalle ultime leggi in materia, specialmente la riforma Brunetta, nella quale si ribadisce con forza l’obbligo per gli enti pubblici, già espresso nel Testo Unico del Pubblico Impiego, di assumere il proprio personale con contratto a tempo indeterminato. La prevista assunzione di 20 persone nel settore informatico perpetua una sciagurata e costosa politica dell’Ente tesa a coprire carenze ordinarie di personale in organico con contratti cosiddetti flessibili”.
Secondo Ruffini, la gravità della situazione e l’assoluta estemporaneità delle soluzioni attualmente in campo rendono indispensabile un rapido chiarimento politico ed amministrativo sulla gestione del personale, essendo evidentemente intollerabile che l’Amministrazione, in spregio a qualunque norma di legge sia il datore di lavoro che, in Abruzzo, utilizza più lavoratori precari, privando gli stessi dei più elementari diritti (trattamento previdenziale, ferie, malattia, maternità, etc).
“Ho chiesto all’assessore la cortesia di rispondere alle mie osservazioni” conclude “al fine di fare chiarezza sul destino dei 40 lavoratori precari del Servizio Informatico, che presto saranno disoccupati. Inoltre vorrei che venissero spiegatele motivazioni che hanno portato all’indizione di un bando per il censimento dell’Agricoltura, che prevede ulteriori 20 figure precarie, in un contesto in cui la Regione Abruzzo tra pochi giorni resterà di fatto priva di personale con qualifiche ed esperienze professionali equivalenti a quelle bandite dall’Assessorato della Carpineta”.