Prima della proposta in aula ci fu un dibattito. Durante l’intervento del consigliere Bracco, i restanti quattro consiglieri del M5S agitarono sul proprio banco 50 euro, come riportato nell’intervista del medesimo agli organi di stampa (“Quello che mi fatto piu’ male e’ vedere che mentre parlavo in aula con D’Alfonso i quattro miei colleghi del gruppo regionale M5S hanno messo nelle loro rispettive posizioni una banconota da 50 euro: un atto di violenza morale inaudito”).
Per il consigliere Luciano Monticelli si trattava di “una chiara allusione ad una dazione di denaro, in cambio della quale il consigliere Leandro Bracco avrebbe accettato la proposta del presidente”. Lo stesso Monticelli ha quindi presentato un’interrogazione rivolta al presidente D’Alfonso. Nel documento viene ricordato che “Lo Statuto della Regione Abruzzo all’art.29 stabilisce che: ‘Ogni Consigliere Regionale rappresenta la Regione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato’.
L’art. 318 del Codice Penale dispone che: ‘il pubblico ufficiale che, per l’esercizio delle sue funzioni o dei suoi poteri, indebitamente riceve, per se’ o per un terzo, denaro o altra utilita’ o ne accetta la promessa e’ punito con la reclusione da uno a sei anni'”.
Il consigliere ha quindi chiesto a D’Alfonso “Se al fine di tutelare l’immagine della Regione, compatibilmente con lo Statuto e con la Carta Costituzionale, non ritenga vi siano le condizioni per ulteriori approfondimenti in sede giudiziaria”.