L’agenzia regionale per la tutela dell’Ambiente, tramite il suo direttore tecnico Giovanni Damiani, tiene a spiegare il presunto mistero che finisce per creare, tra i meno informati, confusione e sospetti. “Il fenomeno – fa sapere Damiani – e’ riconducibile all’estrema variabilita’ di cio’ che avviene nell’ambiente.
Nel caso specifico sono sei i principali fattori in gioco: il fiume, avendo acque ‘leggere’, scivola sopra le acque marine piu’ dense spandendosi attorno all’area di foce; a seconda della velocita’ di corrente si produce una diversa distribuzione delle acque fluviali in mare; il rimescolamento tra le acque fluviali e quelle marine e’ lento con il mare calmo mentre e’ favorito dal moto ondoso; la diffusione delle acque fluviali sopra le superfici marino-costiere dipende dalla direzione e intensita’ del vento.
La diffusione delle acque fluviali sopra le superfici marino-costiere dipende dalla direzione e intensita’ delle correnti marine; in caso di pioggia si verifica un incremento di inquinamento dovuto agli scaricatori di piena collocati lungo i sistemi fognari e presso i depuratori (questi ultimi verrebbero disattivati se ricevessero portate eccessive e gli scaricatori sono dunque necessari nelle fognature miste per preservarli).
Proprio per questa estrema variabilita’, influenzata da molteplici fattori, viene effettuato il monitoraggio, vale a dire analisi ripetute nel tempo, in punti prefissati. Se la situazione fosse semplice e immutevole – osserva Damiani – basterebbe una sola analisi per tutto l’anno. Invece, dal momento che le condizioni mutano, i prelievi e le analisi si fanno continuamente.
Per utilizzare un paragone esplicativo, si pensi all’atmosfera: nessuno si chiede perche’ subito dopo una pioggia battente all’improvviso esce il sole. I fenomeni che avvengono in natura (anche quelli inquinanti) sono faccende dinamiche, mutevoli e complesse”, conclude il direttore dell’Arta.
‘Per quanto riguarda la quantificazione del contributo annuale all’A.R.T.A., oltre l’aspetto delle politiche di bilancio, vanno tenuti in debito conto alcuni altri elementi, anche in considerazione del fatto che le attività dell’Agenzia vanno, per legge, preventivamente concertate con l’Ente Regione. In via preliminare, va evidenziato che il contributo che Regione Abruzzo eroga ad ARTA annualmente, ai sensi dell’art. 29, comma 1, della L.R. 64/98, si compone di due voci:
a) una quota del Fondo sanitario regionale destinata al finanziamento dei controlli ambientali determinato dalla Giunta Regionale ai posti delle dotazioni organiche dei Presidi multizonali di prevenzione e dei servizi delle Aziende U.S.L. trasferiti all’ARTA, alle relative spese per beni e servizi, ai livelli delle prestazioni tecnico-scientifiche e laboratoristiche erogate, nonché alle spese di investimento;
b) un contributo annuale di funzionamento per lo svolgimento delle attività ordinarie determinato, annualmente, con legge di bilancio.
L’importo complessivo dei due trasferimenti ammonta a 13.246.000,00 euro con una differenza, rispetto alla precedente annualità, di 750.000,00 euro in meno, pari al 5% dell’ammontare complessivo di risorse trasferite. Si tenga conto che per gli anni precedenti al 2015, il contributo di funzionamento concesso all’A.R.T.A., negli anni non ha mai superato il 1.200.000 euro’.
Lo sostiene in una nota il sottosegretario regionale Mario Mazzocca.
‘In relazione, invece, i contenuti della nota del 19 aprile scorso con la quale ARTA lamenta la mancata erogazione del contributo spettante per l’anno in corso, per quanto riguarda la quota di competenza del settore ambiente, pari a 750.000,00 euro, si precisa che la liquidazione non è stata ancora effettuata in quanto il bilancio di previsione dell’ARTA non è stato ancora approvato dalla Regione Abruzzo.
Allo scopo, si ricorda che il bilancio di previsione dell’ARTA, ai sensi della L.R. 3/2002, per poter essere approvato contemporaneamente al bilancio di previsione della Regione, deve essere trasmesso, per l’espressione del relativo parere, al competente Dipartimento regionale entro il 10 di ottobre dell’anno precedente a quello a cui il documento contabile/programmatico fa riferimento.
Come per gli anni precedenti anche questa volta il suddetto termine non è stato rispettato: per il periodo 2016-2018 il bilancio di previsione è stato trasmesso da ARTA al competente Servizio regionale in data 18.12.2015. Se si tiene conto che il bilancio della Regione Abruzzo è stato approvato dalla Giunta Regionale in data 10.12.2015, risulta del tutto evidente come non sia stato possibile allegare il bilancio di previsione dell’ARTA a quello della Regione Abruzzo.
In applicazione della legge regionale n.6 del 19.01.2016, inoltre, il contributo annuale di funzionamento dell’ARTA è stato quantificato in complessivi 750.000,00 euro e, dato che tale previsione è decisamente inferiore allo stanziamento previsto in bilancio dall’Agenzia, la stessa L.R. 6/2016, all’art. 21, dispone che, da parte degli Enti strumentali interessati, siano adottati, entro 30 giorni pena commissariamento, i necessari provvedimenti di variazione dei propri bilanci in modo da renderli compatibili con l’assegnazione disposta dalla suddetta norma.
Nonostante la disposizione di legge e specifiche comunicazioni in tal senso effettuate dai competenti Servizi regionali nelle date del 16 e 23 marzo scorso, l’ARTA ha provveduto alla necessaria variazione di bilancio solo pochi giorni fa.
In conclusione, la mancata approvazione del bilancio dell’ARTA da parte della Regione Abruzzo con appositi articoli di legge (art. 47 della L.R. 3/2002) è stata determinata dalla ritardata adozione della variazione di bilancio da parte di ARTA medesima; ciò non ha finora consentito agli uffici regionali di procedere con la liquidazione del contributo assegnato ad ARTA per l’anno 2016’, conclude Mazzocca.