“Con la costituzione di parte civile – ha spiegato Chiodi in Consiglio regionale – la Regione ha avanzato nei confronti di tutti gli imputati richiesta di risarcimento danni, patrimoniali e non, morali e materiali, dagli stessi causati all’amministrazione regionale. Questa richiesta è stata seguita, laddove possibile, da istanze di sequestro conservativo dei beni degli imputati medesimi”. Questo aspetto introduce la seconda richiesta nell’interpellanza, quella cioè che fa riferimento al sequestro conservativo dei beni degli imputati. Chiodi ha spiegato che “l’avvocato della Regione Abruzzo ha condotto accurate indagini per accertare la consistenza patrimoniale di ciascun imputato”. In particolare, per quanto riguarda Vito Domenici e Giancarlo Masciarelli, “è emerso che quest’ultimo risulta comproprietario di un terreno di 120 metri quadrati nel comune di Taranta Peligna, mentre Domenici non risulta presente negli atti informatizzati del Catasto terreni e fabbricati su scala nazionale”. Da qui, secondo quanto riferito dal presidente Chiodi, “considerato che l’immobile di proprietà di Masciarelli ha un valore economico insignificante rispetto all’entità del danno allo stesso contestato, e che non si sono rinvenuti beni utilmente aggredibili in capo a Domenici, l’avvocato ha negativamente valutato l’utilità di avanzare istanza di sequestro conservativo”. “Questo non significa – ha concluso Chiodi – aver rinunciato a perseguire il risultato dell’integrale ristoro del danno con ogni rimedio reso possibile dall’ordinamento”.