Un Rapporto che colloca in cima alla classifica dei virtuosi le città di Belluno, Verbania e Parma. Sul fondo della graduatoria, invece, spiccano le città del Mezzogiorno. La ricerca evidenzia le performance dei comuni italiani relativamente alla qualità dell’aria, al trasporto pubblico, agli impianti di depurazione, alla percentuale di raccolta differenziata. Ma anche le isole pedonali, le zone a traffico limitato e il verde, ai quali si contrappone un aumento delle immatricolazioni di automobili, molto probabilmente frutto della rottamazione promossa dal Governo.
“La vera emergenza nelle nostre città” ha dichiarato il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza “è rappresentata spesso dalla scarsa lungimiranza, dalla mancanza di coraggio e di modernità da parte di chi le governa. Perché se è vero che lo Stato investe pochissimo nelle infrastrutture per il trasporto pubblico urbano, questo non può diventare l’alibi per l’immobilismo delle grandi città che oggi invece potrebbero rappresentare il fulcro del cambiamento, approntando da subito interventi sostanziosi quasi a costo zero. Dobbiamo guardare all’Europa. Parigi, ad esempio, ha alleggerito il traffico puntando sul Bike sharing, con decine di migliaia di biciclette a disposizione di cittadini e turisti in tutta la città”.
Ma veniamo all’Abruzzo. Per trovare un comune abruzzese bisogna scorrere la classifica fino al 58esimo posto (su 103 totali): qui troviamo la città di Chieti con una percentuale del 48,99% (in calo rispetto al Rapporto 2009, quando si piazzava al 43esimo posto).
Pescara, invece, si piazza al 66esimo posto con il 47,75% (relativamente stabile, visto che nel precedente Rapporto occupava il 65esimo posto). Subito dopo L’Aquila, al 76esimo posto con il 45,76% (nel Rapporto 2009 si era piazzata al 63esimo posto).
Fanalino di coda delle province abruzzesi, Teramo, che si piazza all’80esimo posto con una percentuale del 44,63% ed un calo di ben otto posizioni (nel precedente Rapporto occupava il 72esimo posto in classifica).
“Dopo i dati sull’economia, sull’occupazione, persino sulla criminalità, ora viene certificato che anche la qualità della vita delle città abruzzesi sta precipitando verso il sud. Il centrodestra si faccia un esame di coscienza”. Lo afferma il segretario regionale del Pd, Silvio Paolucci, commentando i dati della classifica di Legambiente. “Non c’è città abruzzese che nel 2010 non abbia perso colpi” dice Paolucci “aumentando radicalmente la distanza dal centro Italia. E solo L’Aquila ha ovvi motivi per arretrare. Una nuova umiliazione che il centrodestra si porta sulle spalle, un fallimento amministrativo oltre che politico. Le città abruzzesi meritano di più e solo una classe dirigente rinnovata e appassionata può far tornare a crescere la qualità della vita nelle nostre province”.
Chi, invece, dichiara di voler prendere spunto da questi dati per migliorare la qualità della vita della propria città è il sindaco di Pescara, Luigi Albore Mascia. “Prendiamo atto” ha dichiarato “che il capoluogo adriatico ha perso una sola posizione rispetto all’annualità precedente. Un risultato che comunque non ci soddisfa. Al tempo stesso siamo certi che già per il prossimo anno il capoluogo adriatico sarà in grado di scalare la classifica per gli interventi attuati sulla qualità della vita e dell’ambiente nel corso del 2010 e soprattutto per quei progetti che vedranno la realizzazione a cavallo tra fine anno e l’inizio del 2011. Pescara ha mantenuto sostanzialmente invariata la propria posizione nella classifica nazionale ed è un dato inerente la situazione cittadina nel 2009, quando la nostra amministrazione è subentrata al governo precedente di centro-sinistra insediandosi tra giugno e luglio. La perdita di una posizione sicuramente non ci spaventa, anzi assumiamo come obiettivo di governo il dovere di investire ulteriormente sulle politiche ambientali e sull’ecosostenibilità per migliorare la qualità della vita nel capoluogo adriatico. Nella classifica di Legambiente Pescara viene messa sotto i riflettori per il peggior dato relativo all’eccessivo consumo di acqua potabile, che sarebbe pari a 247,5 litri al giorno per ciascun abitante. D’altro canto occorre però anche sottolineare che l’indagine di Legambiente calcola la propria media sulla popolazione residente, ossia circa 124mila abitanti, e non su quella effettiva, su quella reale, che ogni giorno arriva anche a 200mila persone che gravitano su Pescara e che di conseguenza consumano acqua, producono rifiuti e circolano con le auto sulle nostre strade. Tuttavia il nostro obiettivo sarà quello di ridurre tale dato. Non solo: il 2011 sarà l’anno dei grandi cantieri relativi, innanzitutto, alla promozione della mobilità sostenibile. Stiamo investendo in modo capillare sull’ampliamento della raccolta differenziata dei rifiuti estendendo il porta a porta e il programma delle opere pubbliche prevede anche l’estensione della rete delle isole pedonali e delle Zone a traffico limitato”.