Pescara. Gli immigrati che hanno aperto un’impresa in Abruzzo sono numerosi considerando che al 31 dicembre
Rispetto al 2011 gli immigrati titolari di imprese individuali in Abruzzo sono aumentati di 786 unità (pari al
+11,2% inferiore al +24,0% nazionale). Tra le province spicca Pescara dove l’aumento ha superato il 29% rispetto
a quelli più limitati riscontrati a Chieti (+10,2%) e soprattutto Teramo (+2,9%) e L’Aquila (+2,2%).
E’ quanto emerge dalle elaborazioni che il CRESA ha effettuato sui dati Infocamere-Movimprese. “Le
imprese individuali di titolari extra UE reggono meglio la crisi, dato che esse aumentano sia in Abruzzo
che in Italia al contrario del totale delle imprese individuali. Tra gli artigiani abruzzesi la situazione non è
tanto rosea ma comunque le imprese artigiane immigrate, pur diminuendo, resistono più di quanto facciano
le artigiane regionali in genere” afferma il Direttore del CRESA Francesco Prosperococco.
Tra i settori di attività economica, in Abruzzo le imprese individuali di titolari extra UE operano prevalentemente
Considerando il peso che i titolari immigrati hanno sul totale delle imprese individuali emergono i settori
del commercio (15,7%, in particolare a Pescara con 22,1%), le attività manifatturiere (14,8%, soprattutto a
Teramo con 32,1%) e le costruzioni (11,3%, in particolare a Teramo con 15,4%).
Rispetto al 2011 gli aumenti sono stati registrati per la quasi totalità nel commercio (+672 imprese cioè il
+21,8%, soprattutto a Pescara con +475), nell’alloggio e ristorazione (+72 pari al +23,3%), nelle attività
manifatturiere (+42 pari al +4,9% concentrato soprattutto a Teramo con +38) e nel noleggio, agenzie di
Tra le imprese artigiane le ditte individuali di titolari extra UE in Abruzzo a fine 2015 sono arrivate a contare
2.397 unità, delle quali il 42,5% è localizzato a Teramo (1.018), il 22,4% a Chieti (538) e il 17,5% sia a
L’Aquila che Pescara.
In Abruzzo gli immigrati sono titolari del 9,5% delle imprese artigiane individuali, quota inferiore a quella
italiana (11,4%) e che deriva dal risultato molto elevato di Teramo (18,0%) e più contenuto di Chieti (8,6%),
Pescara (7,0%) e L’Aquila (5,8%).
Tra il 2011 e il 2015 le imprese artigiane individuali di titolari immigrati hanno registrato una diminuzione
(-8,9% pari a -235 unità) in Abruzzo, in controtendenza rispetto al dato nazionale (+7,2%). Eccetto Chieti
(+0,7%), tutte le province hanno subito sensibili flessioni (L’Aquila: -9,5%; Pescara -5,4%) che hanno raggiunto
il massimo a Teramo (-14,4%).
Le imprese artigiane individuali di titolari extra UE in Abruzzo sono concentrate nel settore delle costruzioni
che ne assorbe il 44,9% (inferiore al 56,5% italiano), seguito a notevole distanza dalle attività manifatturiere
(26,0% rispetto al 19,0% nazionale). Tra le province si distinguono Teramo per una maggiore quota di imprese manifatturiere (36,5%) sul totale delle artigiane individuali di immigrati e L’Aquila per le costruzioni (64,8%).
Considerando il peso che i titolari immigrati hanno sul totale delle artigiane individuali, mostrano un valore
superiore alla media regionale le attività manifatturiere (12,3% in particolare a Teramo con 36,4%), le
costruzioni (11,5% in particolare a Teramo con 14,4%) e i servizi di alloggio e ristorazione (12,3% in particolare
a Teramo 28,1%).
Le variazioni rispetto al 2011 sono generalmente di segno negativo osservate per la quasi totalità nelle
costruzioni (-213 imprese cioè il -16,5%, soprattutto a Teramo con -140) e nelle attività manifatturiere (-62
pari al -9,0% concentrato soprattutto a Teramo con -51) mentre l’aumento più consistente è stato riscontrato
nell’alloggio e ristorazione (+14 pari al +17,9% che ha premiato soprattutto Teramo con +10).