Già 50mila persone hanno visitato l’esposizione che rimarrà nel padiglione Italia fino al 30 settembre. I visitatori cinesi e internazionali possono così rivivere, grazie ai video ad alta definizione, la tragedia del terremoto che ha colpito L’Aquila, i momenti tragici dei soccorsi, l’enorme lavoro fatto finora e i primi risultati tangibili della ricostruzione. Le tecniche di management e di telecomunicazione per la gestione degli eventi sismici sono, infatti, uno dei tanti punti di contatto che l’Abruzzo vuole evidenziare nel suo approccio al gigante cinese.
“La Cina” ha detto Febbo “ha un territorio enorme e popolatissimo e l’Abruzzo è grande come una città cinese. Ma crediamo che i punti di contatto tra le nostre realtà siano tanti e tutti percorribili. Non solo la ricostruzione ma anche la biodiversità, di cui l’Abruzzo è custode, con i suoi vitigni autoctoni, l’allevamento, la pastorizia e l’agricoltura e i prodotti delle oltre 60 mila piccole aziende agricole rappresentano delle eccellenze di nicchia, che possono appagare il sempre crescente interesse dei cinesi verso il Made in Italy, con la loro particolarità”.
L’assessore ha poi ricordato che “le nostre coste e i nostri boschi, che ricoprono la maggior parte del nostro territorio, sono un’attrazione importante e un’ulteriore eccellenza che l’Abruzzo può offrire ai tanti turisti cinesi che visiteranno l’Italia e soprattutto Roma nei prossimi anni, grazie alla crescita dell’economia”.
Per Beniamino Quintieri, “l’approccio abruzzese è un ulteriore tassello che arricchisce il mosaico di culture e di eccellenze che il padiglione Italia ha voluto portare a Shanghai per mostrare ai visitatori dell’Expo le tante sfaccettature e le eccellenze del nostro Paese, anche e soprattutto le meno conosciute”.