Tra i progetti da finanziare rientrano dunque gli impianti da fonti rinnovabili per edifici pubblici e privati, le reti di teleriscaldamento e teleraffreddamento ad alto rendimento, i trasporti urbani puliti, gli impianti di cattura e stoccaggio del carbonio, i contatori intelligenti, l’illuminazione stradale efficiente.
“Per conoscere le modalità precise di richiesta del finanziamento si dovrà attendere” specifica il CiclAT “Per ora è certo che i fondi disponibili saranno assegnati attraverso uno o più intermediari finanziari, come le istituzioni finanziarie internazionali (il Fondo monetario internazionale e la Banca mondiale). Saranno selezionati i progetti di istituzioni impegnate nella lotta contro i cambiamenti climatici e dotate di un inventario delle emissioni. I benefici del progetto realizzato dovranno inoltre essere quantizzabili e adeguatamente pubblicizzati”.
Il budget deriva dalla parte non spesa del fondo previsto dal Programma energetico europeo per la ripresa, che può contare su un bilancio complessivo di quasi 4 miliardi di euro e finanzia a progetti in campo ambientale.
L’idea di assegnare il finanziamento agli enti locali è frutto di una precisa riflessione: “Il contributo agli investimenti nelle energie sostenibili” si legge nella proposta di modifica del regolamento n. 663/2009, che di fatto introduce il nuovo bando “risulta più efficace e vantaggioso quando viene concentrato a livello comunale e locale”.
Nel testo si sottolineano infine le forti implicazioni occupazionali dell’iniziativa, dal momento che le attività finanziate possono creare numerosi posti di lavoro.
“E’ un’occasione che il nostro territorio non può perdere” dichiara il CiclAT “Comuni e Province devono attivarsi fin d’ora per mettere in campo progetti finanziabili e perfezionare quelli già in atto, come la Teramo-Mare ciclabile e il Corridoio Verde Adriatico, e pensare ad una mobilità sostenibile regionale, come previsto dal disegno di legge attualmente all’esame del Consiglio”.