Stando a quanto dichiarato dall’assessore, nel Piano lo strumento cardine per potenziare e fortificare il sistema turistico regionale, difendendolo anche dalle contingenze congiunturali, è un “nuovo modello di governance” che consenta di approcciare al turismo come ad un vero e proprio “comparto produttivo e non più come ad un settore che si organizza da sé”. In questa ottica, Di Dalmazio ha anticipato che, per la prima volta, sarà formalizzato un protocollo d’intesa con le quattro province abruzzesi e i tre parchi nazionali, allo scopo di “ottenere una strategia turistica regionale unitaria e coordinata dalla Regione”.
Oltre ad indicazioni di metodo e strategiche, Il piano turistico triennale individua anche azioni concrete per sostenere il comparto da attuare con provvedimenti annuali. Si va dal miglioramento dei servizi, alla formazione degli operatori, dalla riforma della legge di settore, all’avvio dei sistemi turistici locali, dal rafforzamento delle competenze dell’Aptr, alla riorganizzazione degli iat, dalle infrastrutture per la mobilità turistica, alla integrazione strategica con altri settori regionali.
Il Piano delinea anche i mercati obiettivo. Quello scandivano, ad esempio, “dalle enormi potenzialità anche perché poco soggetto alle contrazioni economiche della zona euro”, come ha sottolineato l’assessore. Quindi, saranno consolidati i mercati tradizionali dell’area germanica, della Gran Bretagna e quelli dell’area dei Paesi Bassi. Per il direttore del settore turismo e commissario straordinario dell’Aptr, Gianluca Caruso, “il turismo moderno è un’attività complessa e la promozione, per quanto buona sia, non può essere un elemento da solo sufficiente a rispondere alle evoluzione del settore e alle esigenze del turista. Quello proposto dalla giunta regionale e approvato dal Consiglio regionale è un documento importante, un solco dentro il quale stare per rendere maturo il sistema, bandendo l’estemporaneità”.