L’Aquila. Approvato a maggioranza dal Consiglio regionale la legge di riforma dei consorzi fidi, gli organismi che garantiscono l’accesso al credito di imprese e professionisti. Voto favorevole da parte dei consiglieri della maggioranza di centrodestra e tra le opposizioni, il Pd e l’Udc. L’IdV si è, invece, astenuta, mentre ha votato contro soltanto Maurizio Acerbo di Rifondazione Comunista.
La riforma mira a favorire l’accorpamento per arrivare alla costituzione di una decina di consorzi dagli attuali 78. “Mai era stata fatta in precedenza una legge quadro” spiega in proposito Nicola Argirò, presidente della IV commissione “Attività produttive”. “Con questa norma i consorzi fidi abruzzesi potranno svolgere in maniera puntale ed effettiva la loro vera mission, ossia la funzione di cerniera tra il mondo che produce e il sistema bancario. L’eccessiva parcellizzazione ha portato l’Abruzzo ad avere oltre 70 confidi con un patrimonio troppo basso e irrisorio a svolgere le funzioni di garanzia”.
Più in particolare, per la formazione di consorzi più grandi attraverso l’aggregazione la legge quadro prevede il possesso di tre requisiti fondamentali: 5 milioni di euro come patrimonio minimo, 10 milioni di euro come volume di affari degli ultimi tre anni e il periodo transitorio fino al primo gennaio 2013, termine entro il quale i consorzi dovranno fondersi. Nel frattempo, gli organismi possono fare attività ordinaria e non perdere il conto interesse.
Come sottolineato dallo stesso Argirò, l’aggregazione riguarderà tutte le categorie produttive, industria, commercio e artigianato, compresi i liberi professionisti.
Licenziate anche altre due leggi molto importanti dalla IV Commissione. Si tratta della norma riguardante gli interventi in materia di trasporto pubblico per studenti e lavoratori del “cratere” sismico, con la proroga sino al 31 dicembre 2010 (in precedenza era il 30 luglio) della gratuità del servizio, utile tanto ai pendolari quanto agli sfollati che ancora si trovano fuori dalla città de L’Aquila. Il secondo provvedimento, invece, è inerente i porti d’Abruzzo, per cui sono stati stanziati 11,5 milioni di euro con copertura a valere sui fondi Par-Fas 2007/2013. Tali risorse andranno a favorire l’attività di dragaggio e altre opere infrastrutturali connesse e che interessano le città di Vasto, Pescara, Ortona e Giulianova.
La reazione di Casartigiani e Confindustria. Grande soddisfazione è stata espressa dal presidente di Intercredit Gianfranco Mancini, il presidente di Casartigiani Teramo, Giulio Falone e il direttore di Confindustria Teramo, Nicola Di Giovannantonio, per l’approvazione della nuova legge di riforma dei Consorzi di Garanzia Fidi da parte del Consiglio regionale. “E’ una legge innovativa ed all’avanguardia” ha detto Gianfranco Mancini, presidente del maggiore Confidi abruzzese “anche sul piano nazionale. Abbiamo sostenuto sin dall’inizio l’iniziativa dell’assessore Castiglione, perché riteniamo oggi vitale per le imprese abruzzesi essere sostenute per l’accesso al credito e questa legge può esserne un valido presupposto. Ora è necessario, però, che la Regione trovi le risorse necessarie per finanziarla poiché sia i Confidi che le nostre imprese soffrono enormemente per gli effetti della crisi che è tutt’altro che finita”. Dello stesso avviso anche Giulio Falone, che ha aggiunto: “come componente maggioritaria della Casartigiani in Abruzzo non possiamo che esprimere soddisfazione per l’emanazione della legge. Le piccole imprese, e in particolare quelle artigiane, sono soffocate da un credito bancario sempre più difficile da ottenere e raccomando pertanto la massima celerità nel mettere in campo gli incentivi finanziari che la legge prevede”. L’importanza della riforma come spinta all’aggregazione tra i Confidi è stata sottolineata anche dai rappresentanti della categoria degli industriali. “Proprio recentemente” ha commentato in proposito Nicola Di Giovannantonio “la nostra giunta ha deliberato la fusione del proprio Confidi con Intercredit per dare vita ad un nuovo soggetto capace di facilitare l’accesso al credito bancario anche per le imprese più grandi”.
Il commento di Cna Abruzzo. “Si tratta di un testo che supera decisamente il vecchio scenario senza regole, ed elimina barriere artificiose come una divisione per settori che impediva ad esempio a una impresa artigiana di rivolgersi a un confidi del commercio e viceversa. La nuova legge offre al mondo della piccola impresa, alle prese con una caduta del credito concesso dalle banche senza precedenti rispetto al recente passato, un punto di riferimento più solido. Inoltre, rappresenta forse il primo caso nazionale di legislazione regionale organica in questo delicato settore. Accanto ai numerosi punti qualificanti, tuttavia, restano per la Cna ragioni di perplessità di fronte ad alcune modifiche al testo apportate dalla discussione in aula, che hanno ridotto in parte la capacità riformista del provvedimento. In particolare, l’abbassamento della soglia (da 20 a 10 milioni) di volume medio di garanzie prestate negli ultimi tre esercizi, richiesto come condizione per accedere ai contributi della legge, ha di fatto riaperto le porte dell’accesso ai benefici della legge anche a strutture di dimensioni ridotte, disincentivando il ricorso a fusioni e aggregazioni, come invece auspicato. “In Abruzzo esiste un panorama di confidi che tutti giudicano esorbitante, con oltre sessanta strutture presenti: la legge poteva essere l’occasione per un maggiore ridimensionamento del numero”.