D’Alessandro è tornato a puntare il dito sulle tasse pagate dagli abruzzesi, “le più alte d’Italia”, come le ha definite lo stesso consigliere, utilizzate “per compensare i debiti della sanità accumulati al 90% dai partiti che oggi sostengono l’attuale giunta regionale. In compenso vengono erogati servizi sempre più scadenti, mentre i vertici manageriali delle Asl fanno finta di nulla”.
Secondo D’Alessandro, è indispensabile intervenire sui livelli della spesa, alzare il livello di controllo su ogni singolo atto e accentuare il regime di vera concorrenza tra i fornitori di beni e servizi in materia sanitaria. “Per questo” spiega “vogliamo che l’assessore Venturoni ci dica quante e quali proroghe contrattuali riferite alle varie tipologie di forniture – in particolare emodinamica, protesi ortopediche e materiali diagnostici – sono state autorizzate dalle Asl di Teramo e Pescara, per importi sia inferiori che superiori alla soglia comunitaria. Quanti e quali sono stati gli affidamenti diretti per contratti relativi a protesi vascolari e prodotti dietetici. Per avviare un vero contenimento della spesa regionale sanitaria, occorre anche sapere quante e quali sono state le procedure negoziate ai sensi dell’art. 57, comma 1, del Codice degli appalti (D.Lgs. 163/2006), in particolare tra gli arredi e la strumentazione da laboratorio, sistemi diagnostici ed emoderivati. Quanti e quali contratti, relativi ad attrezzature mediche e dispositivi diagnostici, sono stati aggiudicati a prezzi superiori agli importi posti a base di gara”.