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Rapporto Legambiente “Mare Monstrum 2010”: l’Abruzzo tra illegalità e rischio trivellazioni

Inquinamento e abusivismo. Sono questi i peggiori nemici del mare italiano secondo il rapporto Mare Monstrum 2010 di Legambiente, presentato questa mattina a Venezia, in occasione della partenza della Goletta Verde, la campagna di monitoraggio delle acque marine promossa dall’associazione ambientalista. Come ogni anno, Legambiente ha messo nero su bianco la situazione delle coste italiane e nel 2009, pesca abusiva, cemento illegale e assenza di depurazione si confermano ai vertici della classifica relativa alle illegalità di cui il Bel Paese non riesce proprio a liberarsi.

Nel rapporto 2010, emerge con forza quella che viene definita la “novità abruzzese”, rappresentata dall’autorizzazione delle recinzioni fino a 180 cm d’altezza per gli stabilimenti balneari ed al rischio trivellazioni.

La corsa all’oro nero. Stando alla localizzazione delle riserve disponibili, l’allarme trivelle riguarda le aree del mar Adriatico centro-meridionale, tra Abruzzo, Molise e Puglia, dello Ionio e del Canale di Sicilia. Solo nel 2009, in Italia sono state estratte 4,5 milioni di tonnellate di petrolio, circa il 6% dei consumi totali nazionali di greggio. Ma la quantità rischia di aumentare perché, in nome di una presunta indipendenza energetica, stanno aumentando sempre di più le istanze e i permessi di ricerca di greggio nel mare e sul territorio italiano. Tra le ultime istanze pubblicate sul Bollettino Ufficiale degli Idrocarburi e delle georisorse (BUIG) del Ministero dello Sviluppo Economico, ad esempio, è stata presentata dalla Petroceltic Italia (società della irlandese Petroceltic Elsa) una richiesta per un’area a mare di 728,20 km quadrati che si estende nel tratto antistante la costa abruzzese compresa tra Pineto e Vasto.

Gli scarichi civili non depurati. Il 30% degli italiani, pari a 18 milioni di cittadini,  non è servito da un impianto di depurazione, mentre il 15% non ha a disposizione una rete di fognatura dove scaricare i propri reflui. Numeri a dir poco imbarazzanti per il settimo Paese più industrializzato al mondo. Le 5 regioni sotto accusa dall’Europa sono la Sicilia, la Calabria, la Campania, la Liguria, ma anche alcuni comuni pugliesi e le province di Campobasso, Isernia, Trieste e Chieti.

I numeri della pesca illegale. L’Abruzzo è stabile al 12° posto (su 15 regioni), con 210 infrazioni accertate, 250 persone denunciate o arrestate, 88 sequestri effettuati (anno di riferimento: 2009)

Il cemento in spiaggia. Il mattone illegale continua a essere una piaga tutta italiana. Nella classifica dell’abusivismo edilizio sul demanio, l’Abruzzo scende al 12° posto, con 62 infrazioni accertate, 83 persone denunciate o arrestate, 15 sequestri effettuati (anno 2009)

Abusivismo edilizio ed ecomostri. In tema di “speculazioni”, il rapporto di Legambiente porta ad esempio il complesso residenziale “Le dune”, a Silvi Marina (Te). “Una cittadella in piena regola, con palazzine fino a sette piani adibite ad appartamenti, villette, negozi, servizi, piscine e parcheggi, tutto affacciato sulla spiaggia. Un progetto che si avvale di un accordo pubblico-privato che, rispettando formalmente le leggi, rappresenta una speculazione edilizia privata in piena regola. Il piano di lottizzazione originario prevedeva una superficie abitativa di poco più di 21 mila metri quadri, passati poi attraverso una variante del 2005 a 35 mila. In cambio, per il Comune, una scuola e una palestra valutate dall’impresa circa 4 milioni di euro. Oggi il cantiere occupa un’area di 86mila metri quadri, di cui oltre 34mila destinati a edificazioni, in un tratto della costa di Silvi già fortemente interessata da gravi fenomeni erosivi”.

Altro caso limite riportato nel dossier lo troviamo a Francavilla al Mare (Ch) e riguarda il residence “Le vele”. La struttura turistica, 4 palazzine adibite a case vacanza per un totale di 70 appartamenti, non ha mai avuto il nulla osta dell’Agenzia delle dogane di Pescara e della Capitaneria di porto di Ortona, permessi indispensabili per poter iniziare a costruire. I lavori sono iniziati nel 2002 quando in Consiglio comunale la delibera di richiesta alla Regione di togliere il vincolo di inedificabilità A2 del PRP sull’area passò con solo 8 voti a favore, 7 contrari e 2 astenuti. Nel 2009 questa lottizzazione costò la Bandiera nera di Goletta verde all’amministrazione di Francavilla Al Mare, per aver apportato la modifica la Piano regolatore.

Il business dei porti turistici.
In Abruzzo su 126 km di costa, ci sono 7 porti turistici, una marina privata, 2 punti di ormeggio (darsene cantieri, rade attrezzate, pontili e boe non protetti, per lo più utilizzati come ormeggi temporanei o estivi) e 2062 posti barca.

Il mare inquinato.
L’Abruzzo è stabile all’8° posto con 120 infrazioni accertate, 131 persone denunciate o arrestate, 46 sequestri effettuati

Il servizio di depurazione nelle regioni costiere.
In Abruzzo, su una popolazione di 1.338.898 abitanti, la copertura della fognatura è pari al 89,1%, la copertura della depurazione al 72,6%, per un totale stimato degli abitanti non serviti dal sistema di depurazione pari a 366.858 persone.
Nella classifica dei peggiori capoluoghi di provincia nelle regioni costiere per deficit di depurazione, compare al 35° posto, L’Aquila, con 12334 abitanti (stimati) non serviti dal sistema di depurazione, efficienza di depurazione 83%.

Pesce sequestrato nel 2009.
l’Abruzzo scende all’8° posto, con 6117 kg di pesce sequestrato. 65 sono invece gli attrezzi da pesca sequestrati.

Marina Serra