«Due sono i punti da lui rilevati – ha continuato Mascitelli – “Incoscientemente Chiodi” prosegue Mascitelli, “ si fa merito di un risanamento rispetto al passato nel fissare tempestivamente i tetti di spesa rispetto ai ritardi, come accadeva in precedenza, che hanno visto vulnerate in sede di Tar le delibere che fissavano i tetti. Ebbene, dimentica che i contratti scaduti a dicembre 2007 dovevano essere rinnovati da subito e per questo era stato inviato da Berlusconi a settembre 2008, proprio a cavallo delle elezioni regionali e della campagna elettorale, il commissario Redigolo, persona capace ma di ben nota fede politica. Perché Redigolo ha provveduto in ritardo? Perché è saltato tutto il 2009? Forse il centro-destra locale doveva pagare una cambiale pre e post elettorale? E non aveva quindi interesse a muovere le acque da subito, colpendo interessi economici di decine e decine di milioni di euro”.
“Il secondo merito – ha aggiunto il coordinatore regionale IdV – di cui Chiodi ingenuamente si appropria nel verbale è il controllo centralizzato, attraverso la commissione ispettiva, delle inappropriatezze delle prestazioni rese da strutture private dal 2005 in poi. Chi continuava a coprire, anche durante il suo primo anno di attività governativa, le palesi e vergognose irregolarità, che sono state rilevate soltanto con l’intervento della commissione parlamentare nazionale? Quali sono stati i suoi provvedimenti per sanzionare chi aveva responsabilità di controllo e non le ha messe in atto?”.
“Una cosa è certa – ha concluso Mascitelli – senza sovrapposizioni con il lavoro qualificato e autorevole della magistratura, la Commissione Speciale di Inchiesta del Senato, di cui faccio parte, dovrà di nuovo intervenire in Abruzzo perché ci sono troppe mezze verità, troppe ombre e la cappa di omissioni e connivenze sugli interessi che lievitano intorno alla sanità non è stata ancora del tutto scoperchiata”.