Proprio l’ex presidente è oggi presente in aula. “Oggi” ha commentato in proposito “è mio dovere ascoltare le ragioni della Procura e lo faccio con il rispetto necessario che porto nei confronti di una istituzione dello Stato, quindi sono qui e ascolterò con molta attenzione”.
Su possibili nuovi atti che potrebbe presentare la Procura, Del Turco ha dichiarato: ”Non mi aspetto nulla, in ogni caso sono assolutamente sereno”.
La procura di Pescara ha chiesto nel corso dell’udienza preliminare odierna sulle presunte tangenti nel mondo della sanità abruzzese di allegare agli atti nuovi documenti di propria produzione.
Sono intercettazioni telefoniche ed ambientali, definite ‘pruriginose’; di verbali delle deposizioni, in qualità di persone informate sui fatti, del presidente della Regione Gianni Chiodi e dell’ex commissario ad acta per la sanità Gino Redigolo riguardanti il debito sanitario; e dell’ordinanza di custodia cautelare a carico di Vincenzo Angelini. Inoltre difensori hanno chiesto al gup Angelo Zaccagnini di rivedere la decisione di escludere la possibilità di citare come responsabili civili la Deutsche bank e la Barclays. Il gup ha sospeso l’udienza fino alle 13 per deciderne. Ad accusare Del Turco il titolare della clinica Villa Pini di Chieti, Vincenzo Angelini, che rivelo’ ai magistrati di aver pagato tangenti per un totale di circa 15 milioni di euro ad alcuni amministratori regionali in cambio di favori. In totale sono 35 gli imputati (33 persone e due società). Tra gli imputati, oltre a Del Turco, Vincenzo Angelini, l ‘ex segretario generale della Regione, Lamberto Quarta, gli ex assessori regionali, Antonio Boschetti, Bernardo Mazzocca, l’ex capogruppo del Pd alla Regione, Camillo Cesarone, l’ex manger della asl di Chieti, Luigi Conga, l’ex amministratore della Humangest, Gianlica Zelli, l’ex assessore alla sanita’ del governo di centro destra, Vito Domenici, l’ex presidente della Fira, Giancarlo Masciarelli, Angelo Bucciarelli, ex segretario di Mazzocca, l’ex presidente della Regione del centro destra, Giovanni Pace, il parlamentare del Pdl, Sabatino Aracu.
Nel corso dell’udienza, l’ex governatore Ottaviano Del Turco e uno dei suoi legali Giandomenico Caiazza hanno deciso di abbandonare l’aula del tribunale.
“Interrompiamo la partecipazione ad una udienza in cui si parla di fatti privatissimi” ha spiegato Caiazza “dei quali non sappiamo ancora nulla. Noi accettiamo il confronto su fatti processuali non su vicende private. Parliamo della discussione che ha avviato la Procura della Repubblica in relazione a circostanze di nessun rilievo processuale che attengono alla vita strettamente privata del presidente Del Turco. Ho rappresentato al giudice la nostra indisponibilità ad accettare questo piano del confronto processuale. Ci saremmo aspettati, con un deposito di indagini suppletive che finalmente si fornisse qualche documento, uno straccio di prova di riscontro delle accuse di Angelini. Dobbiamo ascoltare pettegolezzi poco commendevoli. Ci alziamo e ce ne andiamo. Quando il processo ritorna ad essere un processo, noi ritorniamo qui”.