L’Abruzzo è la quinta regione d’Italia per produzione di olio e la sua olivicoltura coniuga gli aspetti paesaggistici con quelli produttivi. Tuttavia, anche qui, come nel resto d’Italia, gli olivicoltori non vedono remunerati i loro sacrifici a causa di fenomeni speculativi e delle sofisticazioni.
“La Regione” ha detto Febbo “sta programmando una serie di azioni per contrastare sul suo territorio il fenomeno delle sofisticazioni mediante azioni di controllo, di informazione e di sensibilizzazione che coinvolgeranno gli organismi di controllo (ICQ, Forestali, NAS), i consumatori mediante le associazioni, le scuole, le associazioni di categoria e le associazioni dei ristoratori e dei cuochi al fine di contrastare l’utilizzo di olio non confezionato e anonimo nei ristoranti, perché siamo convinti che la cultura dell’olio come quella del vino faccia parlare il territorio”.
Nei progetti c’è anche una proposta di legge per l’utilizzo nelle mense dei prodotti locali, compreso l’olio e dei prodotti a km 0. A questo proposito, alcune indicazioni sono inserite nel nuovo testo di riforma della legge in agricoltura, attualmente in esame alla Conferenza Stato-Regioni.
“Analizzando i dati economici del settore agricolo e della remunerazione del prodotto di base” ha proseguito l’assessore “non possiamo non porre l’attenzione all’elemento della bassa retribuzione del prodotto agricolo lungo le filiere agroalimentari. Recenti indagini hanno stimato al 17% il valore delle retribuzioni del prodotto agricolo di base lungo la filiera agroalimentare”.
Le cause di questo dato sono dettate da una filiera troppo lunga e con troppi intermediari che doveva essere accorciata al fine di retribuire meglio il mondo della produzione.
“Sono convinto che la strada della filiera si rivelerà vincente” ha concluso Febbo. “Aderendo a quanto indicato nel Piano Agricolo Nazionale e nel recente Piano Olivicolo Nazionale approvato dal Ministero la Regione sta adeguando il proprio PSR perché riteniamo controproducente la politica degli interventi a pioggia. Al contrario, intendiamo puntare su interventi mirati di filiera, finalizzati a creare integrazione tra il mondo della produzione e quello della trasformazione attraverso azioni di carattere orizzontale, quali la formazione, la ricerca e la formazione”.
Proprio nell’ambito della promozione, sono allo studio strategie di implementazione dei fondi regionali alla luce del recente accordo che l’Unaprol ha sottoscritto con il Ministero delle Attività Produttive per l’internazionalizzazione.
“L’obiettivo è quello di avviare una campagna promozionale dell’olio abruzzese, al fine di far conoscere il vero olio di oliva extravergine abruzzese e puntare in modo deciso ad accorciare la filiera e consentire la giusta retribuzione del prezzo del prodotto agricolo”.