L’Aquila. “La Regione Abruzzo non ha aperto o autorizzato nessuna caccia a caprioli o cervi ma ha semplicemente recepito, attraverso il regolamento, le modalità di censimento degli stessi predisposti dall’Ispra, cioè dal ministero dell’Ambiente”.
Lo afferma l’assessore alla Caccia, Dino Pepe, in piena sintonia con quanto già esplicitato dal presidente della commissione Agricoltura, Lorenzo Berardinetti.
“Nessun abbattimento – conferma Pepe – ma solo una necessaria e puntuale azione di censimento e monitoraggio del numero di caprioli e cervi per conoscere, con precisione in quali territori insistono, in che rapporto sono rispetto alle altre specie come il cinghiale che, ormai, rappresenta per le specie protette (orso, lince, lupo, camoscio) ma anche per l’agricoltura e la silvicultura, un enorme problema di sopravvivenza, ambientale ed economico”.
I dati, ciclicamente rilevati, verranno inviati e studiati dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, cioè la più prestigiosa autorità italiana in materia.
“I cittadini abruzzesi possono stare tranquilli: le azioni poste in essere dalla Regione Abruzzo in questo campo sono e saranno sempre la conseguenza di metodologie scientifiche, preventivamente autorizzate dalle strutture del ministero dell’Ambiente, applicate già da anni in tutta Europa dove i territori e le specie vengono gestite e non abbandonate e se stesse.
In questa sede – conclude l’assessore alla Caccia – voglio ribadire che le modifiche sono state approvate dopo diverse sedute della commissione Agricoltura che, in sede di audizione, ha accolto e recepito le richieste del mondo agricolo, venatorio e ambientale”.
Continua il botta e risposta al vetriolo tra il Movimento 5 Stelle e gli ambientalisti sul nuovo regolamento per la gestione faunistico-venatoria degli ungulati prevede che si possano abbattere cervi e caprioli nella Regione Abruzzo.
E’ dura, infatti, la replica di Walter Caporale, Presidente di Animalisti Italiani Onlus al M5S Abruzzo che definisce “falsi e ipocriti” i grillini abruzzesi, rei di voler difendere una legge che è “voluta dai cacciatori e solo loro” e sulla quale già nella passata legislatura sia lo stesso Caporale che Maurizio Acerbo, leader di Rifondazione Comunista, si erano fortemente opposti.
“Perché”, chiede Caporale, “non avete ascoltato in Commissione una sola associazione animalista e ambientalista? Perché avete ascoltato solo i cacciatori e alcune categorie di agricoltori? Avevate forse paura di sapere come stanno realmente le cose? Sapete chi farà i censimenti di cervi e caprioli? Le associazioni venatorie e le Province che, per poterli sterminare, ci diranno che sono troppi. Vergogna, volete i voti dei cacciatori: vi siete venduti per un piatto di lenticchie”.