Pescara. Vendite promozionali tutto l’anno e senza limiti sulle referenze dei punti vendita, riposi infrasettimanali concordati, e introduzione del riposo a turno alla metà dei dipendenti nei giorni festivi, con la possibilità di assumere nuovi lavoratori. Sono alcuni dei punti qualificanti il testo di riforma della legge 11 sul commercio, approvata ieri in Consiglio regionale. Il testo di legge, dopo le pressioni del centrosinistra e delle associazioni di categoria, prolunga le giornate festive e domenicali da 35 a 44 e blocca per 24 mesi l’apertura delle grandi superfici di vendita, fatta eccezione per le domande già pervenute prima dell’entrata in vigore delle modifiche, ma solo se complete di ogni certificazione. I contenuti del provvedimento, che sblocca anche 6 milioni di euro da affidare ai consorzi fidi dei commercianti per l’abbattimento dei tassi di interesse, sono stati illustrati questa mattina dall’assessore allo Sviluppo del commercio, Alfredo Castiglione, e dal presidente della IV commissione consiliare, Nicola Argirò. Per Castiglione la legge “è solo un punto di partenza che dovrà trovare più ampia sistemazione in un testo unico, da approvare entro la primavera del 2011, che superi la logica dell’attuale legge 11 del 2008, composta da un solo articolo e da 200 commi. In quell’occasione – ha spiegato Castiglione – prevederemo anche la possibilità, sentiti i sindaci, di riutilizzare vecchi capannoni dismessi in aree industriali o artigianali per la vendita di prodotti non alimentari”. Sul piano politico, Castiglione ha sottolineato che anche “le opposizioni hanno dovuto convenire sul fatto che si tratta di un testo dove prevale il buon senso ed in cui, per la prima volta, si mostra attenzione verso i lavoratori del comparto”. Anche per il presidente Argirò la legge ha il merito di aver saputo raggiungere “un giusto equilibrio tra piccolo e medio commercio, grande distribuzione e sindacati, laddove si chiede alla grande distribuzione di garantire il riposo a turno alla metà dei lavoratori nei giorni festivi”. Per Argirò, quindi, “la maggioranza non ha mai avuto problemi di spaccatura come si è letto sui giornali. Se poi il dialogo su tematiche dove i punti di vista possono essere diversi diventano polemica per me si tratta solo di momenti di grande crescita”. Il presidente Argirò ha poi dato atto all’assessore Castiglione di non “aver mai fatto mancare il proprio contributo di chiarezza in Commissione”, così come alle “opposizioni di aver abbandonato la strada dell’ostruzionismo. Se però avessero detto in Commissione quali erano le loro posizioni forse avremmo potuto approvare la legge sei mesi fa. Speriamo che d’ora in avanti si possa fare un lavoro più serio”. In realtà la legge sul commercio non riusciva ad essere approvata anche per divisioni interne al centrodestra che hanno causato sospensioni continue dei lavori del consiglio regionale e ben due rinvii prima dell’approvazione.
Il plauso della Cna. “Bene ha fatto il Consiglio regionale ad approvare nella seduta di ieri il testo di riforma della legge sul commercio, rispettando sostanzialmente gli accordi presi con le associazioni di categoria, ed anzi recependo alcune indicazione qualificante, come quella formulata dalla Cna sull’obbligo di chiusura infrasettimanale per la grande distribuzione”. Lo afferma il responsabile della Cna per il settore del Commercio, Cristiano Tomei, secondo il quale “l’assemblea regionale ha dato prova di saggezza, respingendo al mittente alcuni emendamenti, favorevoli alla grande distribuzione, che se recepiti avrebbero stravolto lo spirito della nuova legge’. “Inoltre – prosegue – lo stop imposto per i prossimi due anni all’apertura di nuovi insediamenti della grande distribuzione permetterà al piccolo commercio di poter respirare. Ancora, con lo sblocco al finanziamento di circa 8 milioni di euro destinati alle cooperative di garanzia, sarà possibile sostenere la ripresa produttiva nel settore. Poi, l’obbligo per la grande distribuzione di osservare una chiusura infrasettimanale, previo accordo con i sindacati dei lavoratori e le associazioni di categoria, pone finalmente un freno al Far West di aperture che per troppo tempo ha contraddistinto questo comparto’. A detta della Cna, infine, “sono stati conseguiti importanti risultati anche sul fronte della concertazione: piccole imprese e sindacati dei lavoratori del commercio condividono le stesse ansie e tensioni. Giusto dunque trovare una intesa che abbia messo d’accordo tutto il mondo degli operatori del settore”.
Il commento di Confcommercio. “La nuova legge consegna ai commercianti strumenti importanti per fronteggiare la crisi che non accenna a placarsi, a partire dallo sblocco dei fondi per l’accesso al credito bancario. Ma ci sono aspetti conosciuti solo questa mattina in conferenza stampa e che rischiano di vanificare i tentativi di migliorare le condizioni di lavoro dei piccoli e medi imprenditori”. Lo ha affermato il presidente di Confesercenti Beniamino Orfanelli, che oggi ha partecipato alla conferenza stampa dell’assessore Alfredo Castiglione sull’approvazione della riforma del commercio.”Proprio in quella sede” ha aggiunto Orfanelli “abbiamo appreso della riapertura delle autorizzazioni dei mercati domenicali durante i quali i centri commerciali potranno restare aperti. Questa decisione, non concertata con le associazioni di categoria e che anzi abbiamo conosciuto solo oggi, rischia di aggirare il tentativo di contenere il numero di aperture domenicali e vanificare molto del buon lavoro svolto finora: su questo punto è assolutamente necessario un passo indietro da parte della Regione”. “Nel suo complesso la riforma è stata il frutto di un atteggiamento costruttivo da parte del presidente Chiodi, dell’assessore Castiglione e dell’opposizione” ha spiegato il direttore Enzo Giammarino, “e questo ha consentito di raggiungere un punto di equilibrio, come chiediamo da tempo, fra le esigenze delle piccole imprese e della grande distribuzione, dei dipendenti e dei consumatori. Ora vanno potenziati gli strumenti a disposizione delle piccole e medie imprese per reggere l’urto della crisi”.