“Le recenti, tragiche, vicende riguardanti l’esplosione della piattaforma petrolifera al largo della Louisiana” scrive in una nota “dimostrano ancora una volta, come la scelta del governo nazionale, di trasformare l’Abruzzo nella seconda regione estrattiva italiana sia scellerata. Da tempo la Giunta Regionale getta acqua sul fuoco sostenendo che ciò non accadrà. Ma alle dichiarazioni non seguono fatti concreti”.
E sono tante le domande che Falini e i Giovani Democratici si pongono a proposito.
“Perché, anche con il contributo dell’On. Toto (eletto in Abruzzo nelle file del PDL), è stata impugnata legge regionale n. 14 del 2008? Perché è stato studiato, anche se non ancora messo all’ordine del giorno, un progetto di legge sulla disciplina delle royalties derivanti dallo sfruttamento del petrolio? Perché l’avvocato incaricato dalla Regione non si è presentato in udienza alla Corte Costituzionale, dove il governo ha impugnato la legge regionale n. 32 del 2009? Perché la Regione non vuole il confronto su questi temi?”.
Insomma, “sulle tematiche ambientali, la giunta regionale è totalmente assente. Anche sul tema del nucleare vi sono state vaghe rassicurazioni senza che sia seguito alcun atto concreto. Quindici regioni (governate anche dal centrodestra) hanno chiesto un parere di incostituzionalità sulla legge che sancisce il ritorno al nucleare esautorando gli enti locali di ogni potere. Perché l’ Abruzzo non è tra queste regioni?”.
Falini tira poi in ballo le prese di posizione delle associazioni ambientaliste, politiche, produttive e persino religiose contro la petrolizzazione della costa abruzzese, così come l’impegno delle quattro amministrazioni provinciali e di molte comunali.
“Ci sono state raccolte firme, convegni e manifestazioni che hanno visto una grande e trasversale partecipazione”.
I Giovani Democratici chiedono, dunque, al governatore Gianni Chiodi ed all’assessore all’ambiente Daniela Stati di tenere fede agli impegni presi in campagna elettorale, ma anche una netta presa di posizione presso gli organi centrali dello Stato.
“Chiediamo il rispetto dell’art. 9 dello Statuto Regionale, che afferma:
“La Regione protegge e valorizza il paesaggio, le bellezze naturali, l’ambiente, la biodiversità e le risorse genetiche autoctone, l’assetto del territorio e il patrimonio rurale e montano, garantendone a tutti la fruizione; fa sì che le fonti di energia, le risorse e i beni naturali siano tutelati e rispettati; promuove l’integrazione dell’uomo nel territorio; promuove e garantisce la cultura, il rispetto ed il riconoscimento dei diritti degli animali, come previsti dalle convenzioni internazionali e dalla normativa comunitaria”.