Febbo su Centri di Ricerca: ‘Regione vuole inglobarli in una multinazionale’

L’Aquila. ‘Comprendo lo sforzo dei colleghi Lorenzo Berardinetti e del Presidente Giuseppe Di Pangrazio ad ergersi a paladini della Marsica ma li invito, prima di lasciarsi andare a dichiarazioni dal sapore esclusivamente di campanile, a documentarsi e conoscere la reale situazione sia della ristrutturazione del Dipartimento Politiche agricole sia del Centro Unico di Ricerca Regionale’.

Questo il commento del Presidente della Commissione vigilanza e consigliere regionale Mauro Febbo.

‘Premesso che il Centro unico regionale – spiega Febbo – è fermo e bloccato dall’inizio di questa legislatura quando ho presentato apposito pdl ed ho sollecitato più volte l’inizio dell’iter legislativo (dov’è il pdl annunciato è promesso da Pepe & D’Alfonso?) visto la situazione critica e debitoria in cui si trovano il Crab, Crivea e Cotir, vorrei veramente comprendere cosa c’entra la ricerca con i servizi degli uffici territoriali delle Politiche agricole.

Due le cose: o Berardinetti non conosce la storia e le funzioni del Centro di Ricerca o qualcuno gli nasconde la verità. Invito a tal proposito i Consiglieri regionali della Marsica a informarsi seriamente su cosa trama veramente dietro i Centri di ricerca poiché sono in procinto di essere riassorbiti, non in un Centro unico come promesso, ma da qualche multinazionale, magari interessate anche alla parte immobiliare che inevitabilmente metterebbe alla porta gran parte dei lavoratori.

Quindi è ridicolo e paradossale che i Centri di ricerca, e nello specifico il Crab, possa sostituire il lavoro totalmente diverso (cioè esclusivamente scientifico) che svolgono gli uffici regionali dell’agricoltura. Inoltre se la Regione Abruzzo dovesse portare avanti la fusione dei Crab, Crivea e Cotir con una grande società allora significherebbe che l’agricoltura regionale, e non solo quella del territorio di Avezzano, perderebbe uno strumento essenziale per il suo sviluppo e progresso.

Detto questo sottolineo ancora una volta – continua Mauro Febbo – che la riforma della Direzione Politiche agricole disegnata dalla Giunta D’Alfonso delegittima pesantemente il territorio della Marsica dove si registra un’importante presenza di aziende agricole. In quei territori da anni ci sono uffici decentrati che assolvono ruoli fondamentali di presidio per il comparto agricolo che oggi invece verranno sott’utilizzati, se non chiusi, mentre gli imprenditori saranno costretti a spostarsi e sostenere moltissimi chilometri per assolvere a piccole ma frequenti pratiche burocratiche.

Pertanto – conclude Febbo – invito i colleghi consigliere a informarsi prima di farsi facilmente convincere da soluzioni fuori dalla realtà e che mortifica un territorio importante per il mondo rurale come quello della provincia della Marsica’.

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