Pescara. “Non vengano a raccontarci altre favole, la verità è un’altra e i motivi per i quali è stato rinviato il Consiglio regionale vanno cercati altrove e non certo nella fitta agenda del Presidente D’Alfonso”.E’ quanto dichiarano il Presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo e il Capogruppo di Forza Italia, Lorenzo Sospiri.
“Innanzitutto – spiega Febbo – gli appuntamenti con i Ministri vengano stabiliti giorni se non settimane in anticipo e qui già cade la prima scusa. In quel caso comunque si sarebbe potuta spostare l’Assemblea di 24 ore senza rimandare alla settimana dopo. Il problema è che Luciano D’Alfonso non aveva i numeri per affrontare i pesanti temi all’ordine del giorno tradotti in 3 risoluzioni riguardanti l’Ospedale di Atessa, la riorganizzazione del Dipartimento Politiche agricole e la classificazione dei Comuni di Lanciano, Vasto e Sulmona quali Poli di attrazione. E’ evidente che il Presidente avrebbe avuto grandi difficoltà a ricompattare la sua maggioranza che su questi argomenti ha dato dimostrazione di essere abbondantemente “spaccata” e distante dalle posizioni dell’Esecutivo”.
“Lo stesso vale per le nomine di competenza del Consiglio regionale – aggiunge Sospiri – che sono ancora in sospeso da oltre 8 mesi e il Presidente non è riuscito ancora a sbloccare la situazione, mentre Di Pangrazio si è visto costretto a inserire il punto all’ordine del giorno. Mentre l’opposizione ha consegnato già da tempo i suoi nomi, la maggioranza è ancora impegnata nello stilare la sua lista, evidentemente con numerosi ostacoli, avendo bisogno di ulteriori 7 giorni. A proposito di impegni messi in agenda D’Alfonso sarebbe atteso oggi pomeriggio a Pescara,intorno alle 18:00, per partecipare alle “celebrazioni” per un anno di amministrazione della Giunta Alessandrini: come potrebbe mancare del resto? Alla base del rinvio però c’è un’altra motivazione di carattere politico e riguarda l’analisi del voto di Chieti”.
“E’ chiaro che D’Alfonso e i suoi devono ancora metabolizzare la pesante sconfitta nella corsa per la carica di Sindaco nella quale il loro “delfino” Febo non è riuscito a trionfare come speravano. Si preparino piuttosto – conclude Mauro Febbo – a dare conto ai teatini di tutte quelle false promesse fatte in campagna elettorale e che non sono servite a D’Alfonso a mettere la sua “bandierina” anche su Chieti”.