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Ticket disabili, IdV chiede a Gianni Chiodi di rinunciare

L’Aquila. Il commissario alla Sanità, Gianni Chiodi, mette i ticket sui disabili colpiti da deficit psichico o fisico. È la denuncia dei consiglieri regionali dell’Italia dei Valori, Cesare D’Alessandro e Lucrezio Paolini, che insorgono contro le delibere che impongono nuovi ticket sui disabili.

“Mentre i disabili” spiegano in merito “sono costretti a stringere la cinghia per ottemperare agli obblighi di rientro del debito sanitario, i collaboratori di Chiodi sono una casta a parte tra i dipendenti della Regione. Siamo dinanzi ad una delle tante profonde ingiustizie che da un po’ di anni gli italiani, ma soprattutto gli abruzzesi, sono costretti a sopportare”.

Secondo quanto sostenuto da D’Alessandro, i familiari dei disabili ospitati nei centri di riabilitazione dovrebbero, infatti, pagare tra le 20 e le 60 euro al giorno. Il gruppo dell’Italia dei Valori ha pertanto depositato un’interpellanza con la quale si chiede al commissario Chiodi di voler ritirare subito le delibere in questione.

“Contestualmente all’interpellanza” puntualizza, poi, Paolini “abbiamo chiesto alla presidente della 5° Commissione consiliare di voler procedere all’audizione dei rappresentanti delle famiglie dei disabili, che potranno direttamente informare il Consiglio regionale sulle conseguenze insopportabili a loro carico. Confidiamo nella sensibilità della Verì e ci auguriamo che si proceda con l’urgenza necessaria”.

Intanto, i parenti dei ricoverati presso la Piccola Opera Charitas di Giulianova hanno dato avvio ad una raccolta firme, che già conta oltre 200 adesioni, per chiedere la revoca delle delibere. Già riunitisi in assemblea, le famiglie stanno inoltre organizzando una nuova riunione per decidere insieme quali iniziative adottare nel caso in cui la Regione non dovesse apportare nessuna modifica. A scatenare la rabbia dei parenti dei disabili è l’intenzione da parte della Regione Abruzzo di voler sanare il debito regionale approfittando di fasce di popolazione particolarmente deboli e svantaggiate.