Secondo D’Alessandro, il silenzio nasconderebbe l’incapacità di muoversi o qualche disegno che non si vuole svelare. Diversi, infatti, i quesiti che il capogruppo rivolge ai due politici. “Cosa c’è di vero” si chiede a riguardo “su interessi di privati esterni alla Regione? Con chi parlano, con chi trattano visto che ad oggi solo una società si è dichiarata, almeno a parole, potenzialmente interessata? Quali sarebbero le garanzie per i lavoratori? Di solito un imprenditore privato è interessato, perché ritiene di poter fare giustamente utili. Se è così, allora perché la Regione non costituisce una società pubblica, come da noi proposta, per rilevare le attività sulle quali i altri vogliono farci gli affari? La vicenda diventa ogni giorno più strana”.
D’Alessandro spiega pertanto che, come gruppo regionale, il Pd avrebbe formalmente chiesto un incontro con il curatore fallimentare per conoscere direttamente la situazione. “A noi risulta” conclude, poi, “che il curatore abbia chiesto un incontro con Chiodi e la Barladi, ma ad oggi non abbia ancora nessuna risposta. Non comprendiamo l’atteggiamento del sub commissario Barladi, né il suo modo di agire. Anche su questo pretendiamo chiarezza”.