“Forse è opportuno ricordare che l’ipotesi di rivolgersi ad altre strutture private per garantire la continuità dell’assistenza ai pazienti dei centri San.Stefar – ha dichiarato Venturoni – era stata presa in considerazione solo a seguito dell’urgenza dettata dal concreto rischio di interruzione delle prestazioni da parte degli operatori San.Stefar. Subito dopo, però, questa eventualità è stata del tutto accantonata dal momento che gli stessi lavoratori hanno deciso di proseguire l’attività fino a martedì 9, in attesa dell’esito dell’istanza fallimentare presentata presso il Tribunale di Chieti. La scelta di attendere quella data prima di individuare qualsiasi tipo di soluzione, sia per i pazienti che per i lavoratori che li assistono, è stata decisa e concordata con il sindacato. Del resto, al momento, non sappiamo quale potrà essere la decisione del giudice ed ogni passo, in una direzione o in un’altra, sarebbe quantomeno azzardato poiché potrebbe cambiare completamente lo scenario. Alimentare, quindi, questo clima di tensione tra i lavoratori – ha concluso – non giova a nessuno e non serve certo a risolvere il problema”.