“Nella scelta della destinazione delle risorse del fondo unico” spiega meglio Castiglione “è stata anzitutto considerata l’attuale congiuntura. Per questo abbiamo già attivato e continueremo ad attivare strumenti e leggi a beneficio dei settori produttivi”.
Oltre 8 milioni di euro sono stati destinati alle cooperative artigiane di garanzia e confidi e all’artigiancassa per l’abbattimento dei tassi d’interesse, per l’integrazione dei fondi rischi in favore dei consorzi di garanzia collettiva fidi e per il fondo regionale di garanzia.
Altra voce rilevante nel riparto del fondo è, inoltre, quella riguardante il contributo per l’incentivazione all’accesso al credito in favore delle piccole e medie imprese industriali. In questo caso la somma prevista è di 1 milione 875mila euro. Previsti, invece, 1 milione e 300 mila euro per il turismo
I finanziamenti più significativi per il commercio riguardano, poi, la somma di 8 milioni di euro prevista a beneficio delle cooperative di garanzia dei commercianti.
“In questo riparto di risorse” sottolinea a riguardo l’assessore “è importante anzitutto l’attenzione prestata alle piccole e medie imprese dei settori dell’industria, del commercio e dell’artigianato. In questo modo intendiamo porre il sistema economico delle piccole e medie imprese nella condizione di reagire alle difficoltà attuali”.
L’auspicio è quello che, nel prossimo anno, diventi realtà la legge sulla riduzione e accorpamento dei circa 80 confidi abruzzesi, oltre alla riforma Fira per creare confidi intersettoriali, come già avviene in altre regioni.
In proposito, il vice presidente ha ricordato che “qualcuno è contrario a questa riforma dei confidi, per difendere e conservare micro-potere in nome anche di localismi, ma è il momento di superare queste logiche per un approccio più moderno e più efficace ai comparti produttivi”. Infine, Castiglione ha posto l’accento sull’importanza dell’attivazione degli osservatori sul commercio e sull’artigianato e del nuovo rapporto avviato con i consumatori, per i quali sarà istituita un’apposita consulta regionale.
“Gli osservatori e la consulta sono strumenti importanti di confronto e concertazione tra la Regione,le categorie del mondo produttivo ed il territorio” ha infatti concluso, “per compiere una riforma dei settori del sistema produttivo, per troppo tempo abbandonati a se stessi”.