Roma. “Sulla questione della riorganizzazione dei punti nascita in Abruzzo, e in particolare di quelli in provincia di Teramo, ho interessato il sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti (che ha la delega al Patto con la salute per la gestione della spesa sanitaria delle Regioni) e a tutt’oggi il Ministero è in attesa che la Regione presenti il suo piano: il mio auspicio è che ciò accada nel più breve tempo possibile così che si possa dar seguito alla riorganizzazione e garantire in tal modo il mantenimento dei punti che hanno superato la soglia dei 500 parti annui nel 2014”.
E’ quanto dichiara l’onorevole Giulio Sottanelli, deputato abruzzese di Scelta Civica e capogruppo in Commissione Finanze, in merito alla riorganizzazione dei punti di nascita negli ospedali abruzzesi.
“Da ciò che il sottosegretario Zanetti mi ha riferito il tavolo di monitoraggio del Ministero attendeva già dall’aprile 2014 il provvedimento commissariale per la riorganizzazione dei punti nascita in Abruzzo che l’allora commissario Gianni Chiodi dichiarò ‘in via di definizione’. Ad oggi, e dopo l’ultima riunione del 20 novembre scorso, il Ministero rimane ancora in attesa di aggiornamenti da parte della Regione relativamente alle attività intraprese per la riorganizzazione dei punti nascita e per la chiusura dei punti con meno di 500 parti/annui”.
Per l’onorevole rosetano “è necessario che la Regione sciolga finalmente questo nodo e scongiuri la chiusura dei punti nascita in Abruzzo che hanno raggiunto, e superato, i 500 parti annui: penso ad esempio all’ospedale San Liberatore di Atri per il quale c’è stata grande mobilitazione e la raccolta di migliaia di firme di cittadini e che nel 2014 ha superato i 500 parti (in totale sono stati 510 nascite), si tratta in questo caso di un ospedale con una posizione strategica tra la Vallata del Vomano e Fino considerata la viabilità piuttosto precaria e la particolare conformazione morfologica di questo territorio. Come parlamentare chiedo quindi al Commissario regionale della Sanità, Luciano D’Alfonso, che in Abruzzo ci possano essere i margini per salvare i punti nascita che hanno visto superare i 500 parti annui e che si avvii, in tempi brevi, unitamente ai Direttori Generali Asl delle quattro Province, la riorganizzazione, il mio intento è quello di ‘dare una spinta’ affinché la Regione porti in tempi brevi a conoscenza sia il Tavolo di Monitoraggio che il Comitato delle proprie determinazioni assunte. Continuerò a battermi per la soluzione di tale problema, visto anche gli sforzi che i cittadini abruzzesi stanno facendo per ripianare i debiti della sanità”.