101 anni e ricordi indelebili con Mussolini: ci lascia l’ultimo carceriere del Duce

È venuto a mancare alla veneranda età di 101 anni Ferdinando Tascini. Era l’ultimo carabiniere rimasto in vita, a cui era stata affidata la custodia di Mussolini nel 1943.

La storia è fatta di tanti piccoli dettagli, tanti racconti che aiutano a dare unitarietà al racconto che ci portiamo dietro e su cui costituiamo le basi della nostra società. Le storie di donne e uomini che, ognuno con le proprie possibilità, riesce a restituire una parte di quella macro storia così importante per tutti noi. Proprio in questi giorni, uno di quei personaggi, una di quelle piccole ma importanti storie, è venuto a mancare.

L'ULTIMO CARCERIERE DEL DUCE foto Wikipedia
L’ULTIMO CARCERIERE DEL DUCE foto Wikipedia abruzzo.cityrumors.it

Parliamo infatti di Ferdinando Tascini. Se per alcuni questo nome potrebbe non far risuonare nessun campanello, bisogna sempre tenere a mente l’importanza sopita di personaggi come Tascini, protagonisti in prima persona di eventi storici estremamente rilevanti per la storia della Repubblica italiana. Ferdinando Tascini infatti, era l’ultimo carceriere ancora in vita del Duce, Benito Mussolini.

Il personaggio, la storia

A Città di Castello, in provincia di Perugia, è venuto a mancare negli scorsi giorni Ferdinando Tascini. Coi suoi 101 anni, Tascini era ormai l’ultimo carceriere di Benito Mussolini ancora in vita. Nello specifico, Tascini era uno dei carabinieri a cui, nel 1943, quando era ancora egli esordi della sua carriere nell’arma, era stata affidata la custodia del Duce Mussolini presso l’albergo di Campo Imperatore.

I ricordi indelebili foto Ansa
I ricordi indelebili foto Ansa abruzzo.cityrumors.it

La permanenza del Duce presso quell’albergo, all’epoca, non durò troppo dato che venne liberato dai tedeschi il 12 settembre dello stesso anno. Tascini però, è da sempre un simbolo per il Comune umbro, che ne ricorda l’importanza nella scansione storica non solo del territorio ma anche dei personaggi che lo calpestavano all’epoca. I funerali si sono svolti sabato 16 marzo.

L’Amministrazione comunale di Città di Castello, ha ricordato con grande nostalgia e senso del dovere, Ferdinando Tascini, che grazie alla sua testimonianza, ha potuto far conoscere dettagli inediti della permanenza del Duce a Campo Imperatore sul Gran Sasso, dalle abitudini ai fastidi, umanizzando una figura che fin troppo spesso, si percepisce come lontana. Dalla prigionia alla liberazione, tutte le fasi sono state narrate da Tascini che le ha vissute in prima persona.

Viene ricordato così:”Un personaggio simbolo della comunità tifernate e testimone di fatti di cronaca che hanno segnato la storia” e ancora, viene raccontato di come sia stato “Insignito con targhe e cerimonie ufficiali, non era solo l’ultimo ‘carceriere’ di Mussolini, allora giovane carabiniere che assieme ad altri commilitoni ha visto con i propri occhi ogni istante della prigionia e la liberazione del ‘Duce’ […] Era un distinto signore garbato e gentile che ha costruito la propria esistenza sul lavoro, la famiglia, i valori di rispetto reciproco e senso di appartenenza con la comunità locale dove ha sempre vissuto”.

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