Sulmona. Appuntamento con il meglio dell’enologia abruzzese secondo Slow Food: venerdì 7 novembre alle ore 17,30, a Sulmona, presso il Monastero di Santa Chiara.
Il pretesto è la presentazione di Slow Wine 2015, la guida di Slow Food Editore dedicata al vino, l’occasione, però, è quella di far incontrare i produttori abruzzesi con il pubblico, di far conoscere vini e vignaioli, insomma un momento di incontro e di riflessioni attorno al vino. Alla presentazione, organizzata da Slow Food Abruzzo – Molise con il sostegno del Comune di Sulmona e della Regione Abruzzo, parteciperanno il curatore della guida Fabio Giavedoni, il direttore di Slow Food Editore Marco Bolasco, il coordinatore regionale della guida per Abruzzo e Molise Davide Acerra, il presidente di Slow Food Abruzzo e Molise Eliodoro D’Orazio, l’assessore regionale all’Agricoltura Dino Pepe, il sindaco di Sulmona Giuseppe Ranalli.
Al termine della presentazione della guida, si terrà la degustazione dei vini che hanno ottenuto importanti riconoscimenti nella guida, come, i Vini Slow, i Grandi Vini e i Vini Quotidiani o di quelli appartenenti alle cantine che hanno ottenuto la Chiocciola, la Bottiglia o la Moneta. Riconoscimenti che prendono in considerazione non solo i vini degustati, ma anche il lavoro in vigna. Perché Slow Wine non è semplicemente una guida, ma è anche un progetto di forte valorizzazione dei territori italiani e del mestiere di vigneron.
Slow Wine vuole offrire una chiave di lettura differente del panorama vinicolo nazionale dedicando maggiore attenzione all’insieme dei tanti elementi che compongono una cantina e un vino invece di concentrarsi unicamente sul prodotto finito. Slow Wine fin dall’inizio ha abbandonato il metodo di giudizio a punteggi, troppo limitante per poter raccontare le aziende presenti in guida. Si spiega così la scelta di inserire in ogni recensione il racconto degli sforzi agronomici compiuti dall’azienda presa in oggetto: un insieme di informazioni che ne descrivesse le vigne, i vitigni piantati, i vini e la filosofia che accompagna il lavoro dei viticoltori.
“In un epoca storica ed economica come quella che sta vivendo l’Italia, l’Abruzzo del vino sta rispondendo con una vitalità e una forza inaspettata”, spiega il coordinatore regionale della guida per Abruzzo e Molise Davide Acerra, “Merito in parte del ricambio generazionale che ha interesato tante aziende e in parte delle nuove leve dell’enologia regionale che hanno deciso di puntare con decisione sul proprio territorio con un approccio diverso rispetto ai loro genitori, anche in relazione al mercato. Durante i mesi trascorsi visitando le aziende è stata poi riscontrata la crescente attenzione a una maggiore sostenibilità agricola. Sono in crescita, infatti, le cantine che hanno intrapreso la conversione al biologico, considerando tale metodo di conduzione agronomica il modo migliore per gestire le vigne. Una svolta che si evidenzia anche con l’affermarsi di una nuova schiera di vini, a cominciare dai Montepulciano d’Abruzzo. Dopo anni di concentrazioni, lunghi affinamenti in legno e alte gradazioni, il montepulciano torna ad interpretazioni più varietali, in cui il frutto e la scorrevolezza la fanno da padroni. Tra i bianchi, arrivano conferme dal Trebbiano d’Abruzzo che ancora una volta ha dimostrato che quando si pone grande attenzione nei vigneti e nella selezione delle uve e si usa una mano poco interventista in cantina è in grado di regalare prodotti destinati a grandi evoluzioni. Una bella prova, invece, è stata quella dei pecorini edizione 2013, una batteria di vini fragranti, succosi e di bella personalità. Bella annata anche per il Cerasuolo d’Abruzzo, che continua a stupire per freschezza, struttura e complessità”.
“Il vino in tutte le sue sfumature e tipicità dei territori abruzzesi”, sottolinea il presidente di Slow Food Abruzzo – Molise Eliodoro D’Orazio, “rappresenta la punta di diamante della nostra produzione agroalimentare, i tratti identitari della nostra storia produttiva, ma anche sociale e culturale. Ecco perché Slow Wine è un appuntamento importante che vuole raccontare la nostra cultura agricola, le tradizioni del mondo vitivinicolo che insieme danno vita alla qualità delle nostre etichette”.
Per raccontare ogni singola azienda recensita nella sua interezza, sono stati adottati tre simboli per altrettante possibili chiavi di lettura. La Chiocciola (emblema di Slow Food), come simbolo assegnato a una cantina che ci piace in modo speciale per come interpreta valori (organolettici, territoriali, ambientali e identitari) in sintonia con Slow Food; la Bottiglia, simbolo assegnato a quell’azienda che ha espresso un’ottima qualità media per tutte le bottiglie presentate alle nostre degustazioni; infine la Moneta, simbolo assegnato a quell’azienda che ha espresso un buon rapporto tra la qualità e il prezzo per tutte le bottiglie presentate alle nostre degustazioni.?Le stesse tre categorie sono poi state applicate anche ai vini. Vini Slow: bottiglie che, oltre a una qualità organolettica eccellente, riescono a condensare nel bicchiere caratteri legati a territorio, storia e ambiente. Grandi Vini: le migliori bottiglie sotto il profilo organolettico. Vini Quotidiani: bottiglie che costano fino a 10 euro in enoteca, dall’eccellente rapporto tra la qualità e il prezzo.
Nella quinta edizione di Slow Wine sono recensite 1909 cantine grazie all’opera di più di 244 collaboratori che hanno percorso in lungo e in largo la penisola per osservare di persona le aziende prima di procedere a darne un giudizio, valutando le cantine nel loro complesso e assegnando così i giusti riconoscimenti.
Slow Wine 2015 ha selezionato in Abruzzo e in Molise 63 aziende vinicole, di cui 6 hanno ottenuto la chiocciola, Valentini, Cataldi Madonna, Emidio Pepe, Torre dei Beati, Praesidium e Valle Reale. La parte del leone la fa ovviamente il Montepulciano d’Abruzzo anche se si confermano su ottimi livelli i vini provenienti dai vitigni autoctoni a bacca bianca. Anche il Molise evidenzia un netto progresso con nuove aziende che affiancano i produttori più noti e con la tintilia che ha le carte in regola per diventare un grande rosso nel panorama nazionale. Accanto al vino, inoltre, sarà possibile degustare un aperitivo preparato da Coselp.
Di seguito i vini che hanno ottenuto uno dei tre riconoscimenti:
– Vini Slow: Montepulciano d’Abruzzo 2011 Emidio Pepe, Montepulciano d’Abruzzo Anfora 2013 Cirelli, Montepulciano d’Abruzzo Malandrino 2012 Cataldi Madonna, Montepulciano d’Abruzzo Ris. 2009 Praesidium, Trebbiano d’Abruzzo 2012 Valentini, Trebbiano d’Abruzzo Vigna di Capestrano 2012 Valle Reale, Trebbiano d’Abruzzo Bianchi Grilli 2012 Torre dei Beati, Tintilia del Molise Macchiarossa 2011 Cantine Cipressi.
– Grandi Vini: Montepulciano d’Abruzzo Coll. Teramane Ris. Zanna 2010 Illuminati, Montepulciano d’Abruzzo Spelt 2010 La Valentina, Trebbiano d’Abruzzo C’Incanta 2011 Cantina Tollo, Trebbiano d’Abruzzo Vignaquadra 2011 Collefrisio.
– Vini Quotidiani: Abruzzo Pecorino 2013 Costantini, Abruzzo Pecorino 2013 Tenuta I Fauri, Abruzzo Pecorino Giocheremo con i Fiori 2013 Torre dei Beati, Pecorino Yamada 2013 Zaccagnini, Cerasuolo d’Abruzzo 2013 Contesa, Cerasuolo d’Abruzzo 2013 Cataldi Madonna, Abruzzo Cococciola Sup. Aer 2013 Citra, Cococciola Costa del Mulino 2013 Cantina Fretana, Trebbiano d’Abruzzo Notari 2013 Nicodemi, Trebbiano d’Abruzzo 2013 Terraviva, Montepulciano d’Abruzzo 2013 Valori, Montepulciano d’Abruzzo 2010 Angelucci, Montepulciano d’Abruzzo 2012 Tiberio, Montepulciano d’Abruzzo Riparosso 2013 Illuminati, Solo Rosso 2012 Terraviva, Tullum Bianco 2013 Feudo Antico, L’Indovino Bianco 2013 Cantine Salvatore.
Chiocciole: Valentini, Cataldi Madonna, Emidio Pepe, Torre dei Beati, Praesidium e Valle Reale. Bottiglie: Cirelli, Contesa, Illuminati, La Valentina, Nicodemi, Masciarelli, Feudo Antico, Monete: Angelucci, Collefrisio, Cantina Frentana, Tenuta Terraviva, Italo Pietrantonj, Costantini, Tiberio, Tenuta I Fauri, Citra, Cantine Salvatore.