Giulianova. In questi giorni, a cavallo con le festività del primo e due novembre, moltissime persone hanno affollato il cimitero urbano di Giulianova, per far visita ai propri cari defunti. Cimitero tirato a lucido per l’occasione, con erba tagliata all’esterno e all’interno, strade pulite e un generale senso di decoro che ben si sposa con la solennità delle festività. Ma chi entra dall’ingresso principale non può non notare lo stato di abbandono della tomba monumentale dedicata al compositore Primo Riccitelli e al pittore Vincenzo Cermignani. L’opera monumentale, situata a sinistra dell’ingresso, è sporca e impolverata; le lampade perpetue sono spente e, negli appositi spazi, due mazzetti di fiori secchi testimoniano la totale indifferenza di chi dovrebbe gestire il monumento, dedicato a due figure di rilievo del panorama artistico giuliese.
Ma l’occhio dell’osservatore attento, alzandosi appena dal monumento “abbandonato”, noterà anche una palma ormai morente a causa dell’attacco del punteruolo rosso, e girando lo sguardo non si può non rilevare che le palme ormai da abbattere sono più di una, tutte con le chiome cadenti. Eppure il Decreto del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali del 07/02/2011 prevede, all’art. 8, che le amministrazioni comunali provvedano immediatamente alle azioni previste dal piano elaborato dal Servizio Fitosanitario regionale, come d’altra parte è stato fatto per le palme del lungomare e di piazza della Libertà, seppure, in quest’ultimo caso, con poco successo.
Per il monumento a Cermignani e Riccitelli basterebbero poche opere di pulitura, dei fiori freschi e l’accensione delle lampade perpetue; per le palme occorre intervenire immediatamente, come previsto dalle norme, eliminando gli esemplari ormai compromessi e tentando di salvare quelli salvabili.
Il cimitero è un luogo di tristezza, ma anche di pace e di bellezza. Basterebbe ricordarselo.