Sant’Omero e i 25 ettari di cemento: la lettera

S.Omero_panoramaSono un semplice cittadino che vuole portare tutti a conoscenza di un progetto di milioni di euro a Sant’Omero e la distruzione di una delle ultime storiche aziende agricole specializzate in Val Vibrata di 100 ettari,di cui solo 48 in pianura irrigua.

 Dove si coltivano ortaggi (unico sostegno aziendale), per volere despota di un’associazione e di un sindaco che prosegue come i precedenti occupandoci dal 1977 in poi terreni, prima per opere come mattatoio mai entrato in funzione a ridosso di un fosso che porta acqua solo se piove dove scarica anche un depuratore inquinando tutto, poi con case popolari e cooperative creando dei ghetti e in ultimo con l’associazione AMIL (non ANMIL riconosciuta onlus) la quale vuole toglierci quello che ci è rimasto per poi chiudere la nostra attività.La consueta risposta che si è ottenuta per ogni azione subita è stata sempre “intorno è tutto vostro”, non è vero niente ma è vero che è sempre esistito un odio particolare verso la mia datrice di lavoro che non è stata mai esposta politicamente.Il fatto ultimo con l’AMIL è iniziato con un sopralluogo in azienda di un loro personaggio che dava per scontato che l’azienda fosse in vendita, e che avrebbero acquistato l’intera proprietà, al dunque risposi che come impiegato con capacità direttive non ero a conoscenza di ciò che blaterava anzi il contrario che non vi era nessuna intenzione a ciò, subito la discussione ha preso la solita piega, possiamo espropriare tutto se vogliamo (bella pubblica utilità).Il sindaco contattato in un secondo tempo idem, se vi opponete la vostra proprietà diventerà tutta area edificabile cosi pagherete una marea di Ici (ora imu) e chiudete.Lunedi 2 settembre, presentandoci ad un incontro con il sindaco, chiedendo spiegazioni del perchè di quest’ultimo attacco,  ci è stato risposto dapprima molto diplomaticamente che l’area era stata scelta dall’associazione la quale aveva già eseguito a nostra insaputa un progetto di massima sulla stessa ed eseguito una fantomatica relazione geologica per altro mai eseguita sui nostri terreni, poi con un dire leggermente alterato, (non ho visto mai una vostra intenzione a vendere almeno i terreni a ridosso del paese per farlo crescere).Chi sarebbe il pazzo che acquisterebbe terreni destinati ad attrezzature pubbliche a case popolari (PEEP), a micro lottizzazione con altri proprietari, comparti con cessione di 1/3 della superficie al comune e per ultimo un’area edificabile a ridosso di una palestra scolastica (muro di berlino) e a un serbatoio di un acquedotto pieno di antenne radio.Non c’è mai stata sicuramente la volontà di metterci in condizione di vendere terreno a ridosso del paese in quanto siamo tra i principali sponsor per la vecchia isi, ici e attuale imu.Personalmente non sono contrario a queste associazioni o alla volontà di far crescere un paese ma sicuramente contrario ai metodi di scelta dei siti che devono essere ponderati visionando bene il territorio.Esistono altre realtà ben più grandi di noi che non eseguono nemmeno in proprio i lavori aziendali ma svolti da terzisti poiché privi di attrezzatura o micro proprietà che spesso lasciate incolte perché inconvenienti o non attrezzabili.Una realtà in pianura il doppio della nostra in prossimità di Garrufo, è proprietà d’industriali quindi intoccabile e le micro proprietà intoccabili anch’esse perché potenziali elettori, non ci resta che soccombere, perchè?Non esiste nemmeno il merito di fare tutti i lavori con le proprie forze aziendali, di aver fatto crescere l’azienda negli anni eseguendo investimenti in meccanizzazione ottenere più produzioni e più colture e fino a quattro raccolti sullo stesso appezzamento rispettando l’ambiente con l’utilizzo da anni di micro dosi di concimi (20Kg/Ha ) utilizzando tecniche ben più avanzate degli altri e di stimolazione delle colture per riutilizzare i residui di quella precedente.Il 99% delle realtà agricole della vallata è in affitto a terzisti, utilizzando forti concimazioni per la propria resa senza pensare alle percentuali d’inquinamento delle falde acquifere.Lavoriamo intensamente per il benessere di tutti ma troviamo sempre e comunque qualcuno che di fronte ad un aperitivo al bar decide le nostre sorti.Ora vogliono cementificare circa venticinque (25) ettari di superficie per spendere con belle parole milioni e milioni di euro, promettendo posti di lavoro a tutti, distruggendo l’ultimo gioiello agricolo sia per la pulizia che per l’organizzazione, deturpando un territorio che storicamente è una valle degli orti, di uve pregiate e oli di oliva unici.Inoltre il progetto prevederà una struttura paragonabile ad un mega ospedale privato con afflussi prevedibili di 2000-3000 persone al giorno in una cittadina di 5000 abitanti che probabilmente sarà una spina al fianco dell’ospedale pubblico esistente che attualmente di perfetto funzionamento con un pronto soccorso e che stenta a sopravvivere avendo a poca distanza sia Giulianova, San Benedetto del Tronto, Ascoli Piceno e Teramo.L’insediamento avverrà a ridosso di un fosso pestilenziale (Ruenia) che porta solo acqua di un depuratore, immaginiamo tutte le deiezioni delle 2000-3000 persone, dove andranno? Anch’esse nello stesso fosso?La cittadina che ora è tranquilla (anche se tra ipotetici fantasmi e serpenti) sarà preparata a ricevere tutta quella marea di persone nel nome di un ipotetico posto di lavoro?(Lettera firmata)

 

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