Il capannone industriale che sarebbe rivestito di eternit è abbandonato e in forte stato di deterioramento, domina la zona ed è sito nelle vicinanze di diversi palazzi, un piazzale dove giocano i bambini con un parco giochi e addirittura delle colture agricole che col vento rischiano di essere contaminate quotidianamente dalle particelle di amianto che si potrebbero alzare dal tetto della fatiscente struttura e posarsi sugli ortaggi oppure essere inalate dai polmoni dei malcapitati. Noi per fotografarlo non ci siamo avvicinati troppo al capannone proprio per restare ad una distanza di sicurezza. Con molta soddisfazione però constatiamo che i nostri servizi stanno contribuendo a risvegliare il coraggio dei cittadini di segnalare e denunciare queste problematiche che fino all’altro giorno erano nel dimenticatoio più assoluto, come le malattie polmonari di chi improvvisamente e spesso inconsapevolmente si ammala e muore di neoplasie polmonari, decessi celati dall’omertà silenziosa di chi il più delle volte sa ma ha paura di parlare o non sa a chi rivolgersi: questa volta, lo diciamo con orgoglio, sono stati proprio i parenti delle vittime di tumori ai polmoni come il “mesotelioma” e l’ “asbestosi” a fare la segnalazione. I cittadini della zona che vivono quotidianamente con il timore di questa bomba ecologica, si rivolgono al Prefetto di Chieti, al Comune di Chieti, all’Ater e alla Polizia Ecologica per sapere cosa bisogna fare per far bonificare questo capannone rivestito in amianto probabilmente di proprietà privata.
segnalazione tratta da www.censorinoteatino.blogspot.it