La sua chiusura, considerata anche la penuria di centri simili in città, è avvenuta senza non poche polemiche e non pochi problemi per le società calcistiche teatine, poiché,a causa della chiusura del “Ciapi”, le squadre di Chieti che erano ospiti della struttura, secondo quanto raccontatoci, sarebbero state private da un giorno all’altro della possibilità di poter usufruire del campo con i relativi servizi annessi, dai legittimi proprietari che, però, a tutt’oggi pare non abbiano attuato nel centro sportivo, che versa in una situazione di forte degrado anche di tipo igienico – sanitario, nessun progetto di riqualificazione. Così per constatare dal vivo quanto riferitoci siamo andati a fare un sopralluogo presso la struttura di Via Piaggio, girando un video che ha documentato lo stato di abbandono del campo e le sue pessime condizioni igienico – sanitarie; nell’impianto, però, non ci è stato possibile entrare a causa dei catenacci al cancello. Così abbiamo simbolicamente fatto, col super eroe “Italy Man” e le nostre due splendide reporter Greta e Azzurra, una simpatica e ironica gara di “torello” col pallone da calcio fuori il cancello del campo. Comunque, abbiamo potuto constatare anche dall’esterno che il campo del “Ciapi”, su cui l’Università “G.D’Annunzio” una volta acquisita la struttura aveva fatto porre anche il cartello di centro sportivo (???), è totalmente coperto da lussureggianti erbacce che sommergono oramai anche le porte di gioco e lasciano ai passanti ed agli amanti dello sport uno spettacolo poco edificante, avendo seppellito , tra l’altro, anche i locali adibiti una volta a segreteria e spogliatoi con servizi igienici che sono in rovina. A tal proposito, a dicembre del 2010, c’è stata sull’argomento finanche una interrogazione al Sindaco di Chieti del Consigliere Comunale Milozzi che chiedeva al primo cittadino teatino “di intervenire immediatamente, affinché i responsabili dell’Ateneo Gabriele D’Annunzio, innanzitutto puliscano la struttura e poi forniscano delle spiegazioni su quelle che sono le reali intenzioni su un’area che, da fucina di giovani talenti cittadini, è diventata una vera vergogna a cielo aperto”. Ma, a tutt’oggi, probabilmente non è stato fatto pressoché nulla e, “campa cavallo che l’erba cresce” il campo del “Ciapi” versa ancora nel degrado più assoluto, chiuso ed abbandonato. Sarebbe, pertanto, finalmente arrivata l’ora di intervenire per riconsegnare alla città, agli sportivi e alle società questo glorioso impianto. Meglio tardi che mai.
segnalazione tratta da www.censorinoteatino.blogspot.it