Dopo gli studi universitari iniziati a Palermo, proseguiti a Roma e conclusi a Bonn, Pirandello, nel 1892, si stabilisce definitivamente nella Capitale per dedicarsi alla sua vocazione letteraria. Grazie alla conoscenza del conterraneo Luigi Capuana abbandona, anche se mai completamente, la vena poetica per dedicarsi alla narrativa.
Nel 1894 sposa al paese natale, con matrimonio combinato tra le famiglie, Maria Antonietta Portulano, figlia di un ricco socio del padre. Si stabilisce definitivamente a Roma, dove nascono i tre figli.
Dal 1897 al 1922 insegna stilistica italiana presso l’Istituto Superiore di Magistero di Roma.
Dopo aver scritto alcune novelle con discreti risultati ed essersi avvicinato al mondo del teatro, viene travolto dal dissesto economico della sua famiglia in Sicilia che causa una gravissima crisi alla moglie Antonietta. che nel 1919 verrà internata im una casa di cura.
È il 1904 l’anno del successo di Pirandello grazie a Il fu Mattia Pascal, pubblicato a puntate sulla Nuova Antologia. Il romanzo riscuote un successo tale che uno dei più importanti editori del tempo, Emilio Treves di Milano, decide di occuparsi della pubblicazione delle sue opere. Successivamente diventerà professore universitario e collaboratore del Corriere della Sera. Intensa e travagliata è l’attività di Pirandello durante la Prima Guerra mondiale che coincide con la perdita della madre e la partenza dei figli per il fronte. A quegli anni risalgono i noti Liolà (1916), Così è (se vi pare), Il berretto a sonagli, Il piacere dell’onestà (1917), Ma non è una cosa seria e Il gioco delle parti (1918). Nel 1918 esce il primo volume delle Maschere nude, titolo sotto cui raccoglie i suoi testi teatrali. Nel 1921 Pirandello raggiunge il grande successo internazionale con il capolavoro Sei personaggi in cerca d’autore. Sono gli anni del grande teatro di Pirandello: l’amore con l’attice Marta Abba, l’adesione al fascismo e della direzione del Teatro d’Arte di Roma. Nel 1926 esce in volume il romanzo Uno, nessuno e centomila, ultimo romanzo, considerato il grande capolavoro di Pirandello che racchiude in una vicenda tutta la poetica dell’autore siciliano.
Nel 1934 riceve il premio Nobel per la letteratura, ma poi si ammala di polmonite, mentre segue le riprese a Cinecittà di un film tratto da Il fu Mattia Pascal. Muore nella sua casa romana il 10 dicembre 1936.