Doodle interattivo per il centenario della nascita del padre dell’informatica e del computer. Google celebra oggi il centenario della nascita a Londra, il 23 giugno 1912, di Alan Turing, matematico e crittanalista, considerato il padre dell’informatica e dell’intelligenza artificiale.
Già fin dalla più tenera età Turing diede segno della genialità che negli anni futuri lo renderà famoso in tutto il mondo, accademico e non. Tuttavia a seguito della sua enorme passione per le materie scientifiche divenne inviso ai professori del St. Michael, la sua prima scuola, i quali avevano sempre posto più enfasi agli studi classici. Durante i primi anni di scuola ebbe quindi grosse difficoltà, ottenendo il diploma a stento. Poco appassionato al latino e alla religione, preferiva letture riguardanti la teoria della Relatività, i calcoli astronomici, la chimica o il gioco degli scacchi.
Nel 1931 venne ammesso al King’s College dell’Università di Cambridge dove approfondì i suoi studi sulla meccanica quantistica, la logica e la teoria della probabilità (dimostrò separatamente il teorema del limite centrale, già dimostrato nel 1922 dal matematico Lindeberg). Nel 1934 si laureò con il massimo dei voti e nel 1936 vinse il premio Smith (riconoscimento che veniva assegnato ai due migliori studenti ricercatori in Fisica e Matematica presso l’Università di Cambridge). Nello stesso anno si trasferì alla Princeton University dove studiò per due anni, ottenendo infine un Ph.D.. In questi anni pubblicò l’articolo “On computable Number, with an application to the Entscheidungsproblem” dove descriveva, per la prima volta, quella che sarebbe poi stata definita come la macchina di Turing.
Il motore di ricerca pubblicato oggi un doodle che si ispira appunto alla celebre “macchina di Turing”, una scatola nera che obbedisce a istruzioni predefinite e che può essere considerato l’antenato dei computer. Grazie al suo interesse per la crittografia, Turing riuscì a decifrare i codici segreti usati dai nazisti con la macchina tedesca Enigma, dando probabilmente una svolta decisiva alle sorti della Seconda Guerra Mondiale. Nel 1950 scrisse un articolo dal titolo Computing machinery and intelligence sulla rivista Mind in cui descriveva quello che sarebbe divenuto noto come il test di Turing (un criterio per determinare se una macchina sia in grado di pensare): su questo articolo si basa buona parte dei successivi studi sull’intelligenza artificiale. La vita di Turing si concluse in modo tragico e precoce. Nel 1952, con l’accusa di omosessualità, fu condannato alla castrazione chimica con iniezioni di ormoni femminili. Si uccise due anni dopo, nel 1954, a 42 anni, morsicando una mela avvelenata al cianuro. Turing è stato riabilitato soltanto nel 2009, con le scuse ufficiali del governo britannico.