Infatti, non avendo i numeri sufficienti per approvare il Bilancio in consiglio regionale, stante l’assenza degli assessori Di Matteo, Gerosolimo, Sclocco e del consigliere Olivieri, il Presidente e superstiti consiglieri di maggioranza si districano in interventi lunghissimi, nei quali gli stessi concetti vengono ribaditi ancora ed ancora in un vortice ridondante.
Spicca il disperato tentativo di prendere tempo del Presidente D’Alfonso, che ha parlato per oltre un’ora, con il solo scopo di aspettare che arrivino altri consiglieri a dar man forte ad una maggioranza che ormai fatica anche a svolgere lavori ordinari’.
Lo afferma in una nota il M5S. Parere simile anche quello del consigliere di Forza Italia, Mauro Febbo.
‘In un momento così cruciale la maggioranza di centrosinistra conferma ancora una volta enormi problemi di coesione interna. Il Consiglio regionale odierno, che dovrà procedere all’approvazione del Bilancio della Regione Abruzzo, era stato convocato inizialmente per le 10:30 ma a causa delle numerose assenze tra i banchi del centrosinistra si è tentato di ritardare l’inizio dei lavori che hanno preso il via solo alle 11:20. Ma restano ben 4 le defezioni tra i consiglieri di maggioranza e neanche con l’aiuto D’Ignazio potrà essere garantito il numero legale’.
“E’ uno squallore, la maggioranza di centrosinistra non ha il numero legale, i consiglieri sono 14 e per riunire il consiglio ne occorrono 16 – attacca Febbo – Visto che il presidente Di Pangrazio ieri ha annunciato che avrebbe fatto recuperare il ritardo dopo la mezzanotte stasera i lavori si concluderanno abbondantemente dopo le 24”
E’ quanto dichiara Febbo, Presidente della Commissione di Vigilanza, che sottolinea come “la relazione introduttiva dell’Assessore regionale Paolucci è stata un mero esercizio ragionieristico, privo di qualsiasi riferimento agli strumenti di sviluppo per l’economia abruzzese.
Paolucci si è attenuto esclusivamente a spiegare il documento dal punto di vista contabile senza fornire nessun contributo concreto e ha ricalcato lo stesso intervento fatto ieri in tema di disavanzo, quindi il nulla su indirizzo e sviluppo economico”.
“Poi è stata la volta del Presidente D’Alfonso che normalmente interviene a chiudere il dibattito e che si è esibito nel solito chilometrico intervento – aggiunge Febbo – nel tentativo di guadagnare tempo e permettere di ricucire gli strappi interni alla maggioranza recuperando i numeri necessari ma oggi l’impresa sembra alquanto insidiosa”.
“Anche lui ha fatto una elencazione del nulla che peraltro non trova riscontro negli atti amministrativi programmatici. Abbiamo anche intravisto la prenotazione di altri Consiglieri regionali di maggioranza – conclude il Consigliere di FI – che ieri (e non solo) sono stati silenti ma ora devono fare da ciambella di salvataggio a una maggioranza che affonda, e purtroppo trascina con essa gli abruzzesi, in attesa del “salvatore”.
“Senza la presenza di D’Ignazio, la maggioranza di centrosinistra non avrebbe potuto discutere sul Bilancio. Per tutto il primo giorno ha assicurato il numero legale al centrosinistra”.
Le parole del capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, fanno scoppiare un nuovo caso nel centrodestra il giorno dopo la prima giornata della sessione di Bilancio. E ora si va verso una richiesta di dimissioni del consigliere del Nuovo centro destra, Giorgio D’Ignazio, dall’incarico di consigliere segretario in rappresentanza della minoranza di centrodestra nell’ufficio di presidenza.
D’Ignazio è accusato di aver assicurato il numero legale al centrosinistra che ieri ha registrato le defezioni dei due assessori Marinella Sclocco (Pd) e Andrea Gerosolimo di Abruzzo Civico, per motivi personali, e dell’altro consigliere di Ac Mario Olivieri, della cui assenza non si conoscono le motivazioni.
Così il centrosinistra da 18 consiglieri è passato a 15, non sufficienti per mantenere il numero legale per la validità della seduta del Consiglio; con D’Ignazio garantite le 16 presenze in un’assemblea di 31 consiglieri. E oggi, nel secondo e decisivo giorno per l’approvazione dello strumento finanziario, la situazione si è aggravata con l’assenza anche di Di Matteo, che ha portato il totale della maggioranza a 14.
La minoranza ha tenuto in piedi il centrosinistra, almeno in avvio di seduta. D’Ignazio, comunque, risponde per le rime a Sospiri: “Ho votato contro i provvedimenti in Aula ma ho deciso di assicurare il numero legale per senso di responsabilità e perché si sta discutendo di misure per gli abruzzesi”, è sbottato.