“Abbiamo chiesto con determinazione questa moratoria – ha spiegato Massimo Sfamurri, presidente di Ambiente SpA, la società pubblica dei Comuni pescaresi – perché il rischio era quello di una emergenza sanitaria per centinaia di migliaia di abruzzesi. Senza considerare che il contratto fra Ambiente SpA e Deco SpA, proprietaria dell’impianto di contrada Casoni, non prevede alcunché in ordine alla possibilità dei Comuni soci di utilizzare tale impianto anche come recupero dei rifiuti solidi urbani ivi conferiti. Nella lettera inviata ai vertici istituzionali e tecnici della Regione e della Provincia di Pescara Sfamurri ha precisato che i Comuni soci hanno già approvato i propri bilanci di previsione, che nella stragrande maggioranza non contemplano costi aggiuntivi per il Css, combustibile solido secondario, ex Combustibile da rifiuto (Cdr).
“Queste circostanze – ha precisato Sfamurri – nel caso si ritenesse di ricorrere alla copertura dei costi rinvenienti dal maggior costo del Css, richiederebbero i tempi amministrativi necessari per affrontare le relative variazioni di bilancio, e questo avverrebbe in un momento – l’estate – in cui si contempla una maggiore produzione dei rifiuti nel territorio dei Comuni, specie costieri”.
Anche per questa ragione, dopo aver ottenuto la moratoria dalla Regione, martedì pomeriggio si terrà in Provincia una nuova riunione alla presenza del presidente Guerino Testa fra i Comuni soci di Ambiente SpA per valutare come affrontare la nuova situazione. Si discuterà del trattamento e della gestione dei rifiuti urbani.