Filipponi, nella sala consiliare del comune, ha affermato che il comune è pronto a versare le proprie quote dovute a Cirsu, e che a cascata dovrebbero poi andare a pagare gli stipendi degli operai. Stipendi che però, causa tempi tecnici, non arriverebbero che alla fine del mese. Proposta al momento bocciata dai lavoratori. “Vogliamo prima essere pagati, siamo stufi delle promesse”, è stato il commento di molti di loro. “Di chi ci dovremmo fidare, di chi non ha neanche rispettato gli accordi presi a novembre dal prefetto?”, ha chiesto Domenico Daniele, del sindacato aziendale. “Il pubblico non ha controllato a dovere, noi però abbiamo sempre lavorato e alla fine non siamo stati pagati”, ha detto un operaio.
Nel corso della mattina ci sono stati alcuni momenti di tensione quando i lavoratori di Sogesa si sono trasferiti presso il mercato, per impedire che fossero gli operai del comune a ripulire la piazza. Presenti carabinieri e polizia, alla fine si è deciso di evitare di far arrivare gli operai del comune per evitare che gli animi si esasperassero. Piazza Della Chiesa è piena di rifiuti: cassette, verdura e frutta andata male che con il caldo sprigiona un odore nausabondo. Cartello ironico all’inzio del Corso Nazario Sauro di Giulianova Lido, su un palo contornato da sacchi dell’immondizia un foglio bianco con la scritta: “Napoli 2”.
Ma a quanto ammontano i debiti dei sei comuni verso il Cirsu? Queste le cifre ufficiali circolate nell’assemblea dei soci che sinè svolta martedì:
Giulianova 2.742.063,97€
Roseto 2.063.613,67€
Mosciano 559.415,79€
Bellante 400.977,35€
Morro D’Oro 237.188,34€
Notaresco 586.251,14€ (da sottrarre 480 mila euro per compensazioni da ristoro ambientale ancora non riscosse)
Il commento di Sinistra Ecologia e Libertà – Federazione di Teramo. “Nell’esprimere solidarietà ai dipendenti di Sogesa, riteniamo inaccettabile che i lavoratori non riescano a prendere le proprie retribuzioni, dopo aver lavorato e garantito un servizio importante per le città. Occorre dire basta a questo modo di agire da parte degli enti preposti e che potremmo meglio definire come la politica dello “struzzo”, che fa finta di non vedere quello che sta accadendo nella diatriba tra Cirsu e Sogesa! I Comuni hanno il dovere nel breve periodo di mettere il CIRSU nelle condizioni finanziarie di poter lavorare serenamente, provvedendo al pagamento dei debiti (soprattutto Roseto degli Abruzzi e Giulianova) nei confronti del consorzio stesso. Noi sono mesi che abbiamo espresso le nostre posizioni e che andiamo a ribadire di nuovo punto per punto :
In questo contesto resta un mistero il perchè gli amministratori di parte pubblica di Sogesa anziché agevolare una soluzione nell’ interesse dei Comuni, dei cittadini e della stessa Sogesa continuano a sostenere il socio privato nel braccio di ferro con Cirsu”.