Notaresco. Sarà il ministero del Lavoro a pronunciarsi sulla cassa integrazione dei lavoratori di Sogesa. Si è infatti chiuso senza alcun accordo l’incontro che stamattina ha visto di fronte al tavolo negoziale i vertici della società, i sindacati e i tecnici della Provincia. La rottura tra l’azienda e le maestranze è avvenuta per le motivazioni al ricorso alla cassa integrazione straordinaria. Ora la palla passa a Roma, che potrà decidere di accettare o cassare la richiesta di Sogesa, oppure di chiedere ulteriori chiarimenti alle parti.
“Abbiamo trovato una chiusura totale, Sogesa sta chiudendo nel disinteresse di tutti”, ha commentato Domenico Daniele del Rsu aziendale. La rottura si è avuta sulle motivazioni della Cig. Mentre i vertici di Sogesa hanno chiesto che questa dovesse partire “per eventi imprevisti”, vale a dire la decadenza dei contratti seguita al parere dellAgcom, le maestranze hanno invece chiesto che la cassa integrazione fosse conseguenza della cessazione dell’attività. La rottura ha riguardato i circa cinquanta operai addetti ai vari impianti, mentre per i restanti lavoratori dei servizi vi sarà un’altra procedura, parallela, la cui discussione deve ancora partire.
Negli uffici della Provincia era presente anche il vice direttore della Confindustria teramana Luciano De Remigis, Serafino Masci della Cisl e Amedeo Marcattili della Cgil, mentre erano assenti i vertici politici dei comuni Cirsu, della Provincia e della Regione, presenza che era stata richiesta nel precedente incontro proprio dai sindacati vista l’importanza della questione rifiuti.
“Non vogliamo far chiudere la società, ma legare il futuro dei lavoratori agli appalti che potrebbero arrivare – afferma Daniele – a noi interessano garanzie sul futuro, e non solo la cassa integrazione immediata”. Il presidente della Provincia Valter Catarra, che è anche sindaco di uno dei comuni Cirsu, ha assicurato la convocazione a breve un incontro che vedrà anche la partecipazione dei primi cittadini del consorzio.