Emergenza rifiuti: chiesta la convocazione di una seduta straordinaria della Commissione Vigilanza

rifiuti_sogesaCarenza di personale del settore Ambiente ed emergenza gestionale del ciclo dei rifiuti urbani in Abruzzo. Sono questi gli argomenti urgenti che il capogruppo regionale del Pd Camillo D’Alessandro ha chiesto di discutere in una seduta straordinaria congiunta alla presenza degli Assessori regionali Mauro Di Dalmazio e Federica Carpineta. La richiesta di convocazione è stata inviata ai Presidenti della IV Commissione e della Commissione di Vigilanza.

“Non di capisce il motivo per cui sulla pseudo riforma del servizio idrico si è proceduto con l’acceleratore premuto, mentre sui rifiuti si è drammaticamente fermi. Eppure la legge di riforma degli Ato è la stessa” dichiara D’Alessandro. “La denuncia di Gerardini dimostra chiaramente che questa Giunta regionale ha rinunciato a svolgere il proprio ruolo di programmazione sui rifiuti e d’incentivazione della raccolta differenziata. Di fatto si è voluto che il Settore Ambiente della Regione diventasse residuale, mentre la gestione dei rifiuti è stata abbandonata a se stessa. La politica più che governare il processo ha fatto in modo che arrivasse l’emergenza. L’immobilismo del pubblico ha generato un business dei rifiuti a tutto favore del privato che ormai determina le modalità ed il luogo del conferimento, aumentando a proprio piacimento le tariffe che vengono caricate sulle spalle dei cittadini abruzzesi”.

“La paralisi del servizio ambiente” aggiunge il consigliere regionale Giovanni D’Amico “è la scellerata conseguenza della politica del personale adottata dall’Assessore Carpineta. L’aver mandato a casa il personale co.co.co. e di Abruzzo Engineering non è stata certamente una buona idea. In certi ruoli chiave dell’amministrazione regionale non si può dimezzare con la scure dei tagli una dotazione organica già sottodimensionata”.

Secondo il consigliere regionale Claudio Ruffini, inoltre, “la gestione dei rifiuti in Abruzzo assomiglia molto a quella della sanità, ovvero tutto è in mano ai privati ed a rimetterci sono sempre gli stessi, ovvero i cittadini abruzzesi. Secondo il consigliere regionale del Pd, la Regione Abruzzo non sta facendo nulla per gestire il ciclo dei rifiuti urbani. Poche discariche aperte, quasi tutte in mano ai privati, costi delle tariffe insostenibili ed in continuo aumento, nessuna programmazione. L’unica cosa che questa Giunta regionale ha provato a fare è stata la modifica della legge regionale n.45/2007 prevedendo lo spostamento dei limiti percentuali della raccolta differenziata dal livello regionale al provinciale, aprendo di fatto le porte alla costruzione di un inceneritore a Teramo”.

Inoltre secondo Ruffini le risorse ci sono, ma non si spiega perché i circa 15 milioni disponibili del Piano Triennale dell’Ambiente non vengono rimodulati e attribuiti ai Comuni per incentivare la raccolta differenziata e ai Consorzi per completare gli impianti di smaltimento e di trattamento. “Cosa deve succedere per spendere i 15 milioni di euro?”.

 

Gestione cookie