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A New York si mangia abruzzese

New York. Si è conclusa ieri l’edizione 2010 del Summer Fancy Food Show di New York, considerata la più grande e importante manifestazione dedicate all’agroalimentare degli Stati Uniti, che si svolge dal 1955 nelle due sessioni invernale di San Francisco ed estiva che si svolge appunto nella grande mela e che quest’anno ha richiamato 24 mila operatori commerciali e buyer da tutta l’America.


La fiera, in programma dal 27 al 29 giugno scorso, ha visto la partecipazione di 13 aziende abruzzesi coordinate dal Centro Estero delle Camere di Commercio d’Abruzzo e dall’Assessorato all’agricoltura della Regione Abruzzo all’interno del padiglione italiano allestito dall’Ice, l’Istituto per il commercio estero.

In vetrina c’erano le migliori specialità “made in Abruzzo”, dalla pasta ai prodotti dolciari da forno, dagli oli ai sott’oli, dal caffè al miele, che insieme al vino rappresentano le voci più consistenti delle esportazioni alimentari abruzzesi negli Stati Uniti che ha un valore complessivo di oltre 50 milioni di euro nel 2009 (metà dei quali per dolci e pasta e 18 milioni per le bevande), numeri che ovviamente crescono a quasi 73 milioni di euro se riferiti all’area dell’America settentrionale e ai quali si aggiungono altri 7 milioni di euro per l’America centro-meridionale.

“La missione è stata positiva – ha detto il presidente del Centro Estero delle Camere di Commercio d’Abruzzo Daniele Becci – perché le nostre aziende hanno registrato un rinnovato interesse degli operatori del mercato americano, secondo solo alla Germania per l’agroalimentare abruzzese, dopo due anni segnati dalla crisi che aveva fatto registrare un calo delle nostre esportazioni tra il 5 e il 10%

Soddisfatto anche l’assessore all’agricoltura Mauro Febbo, presente alla fiera: “Sono andati molto bene i nostri prodotti di punta, quelli che hanno un forte legame con il territorio e dove contiamo marchi importanti e molto affermati, come per la pasta e per le specialità dolciarie che, insieme al vino, guideranno il recupero delle esportazioni italiane negli Usa”.