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L’Abruzzo piace ai giapponesi

Chi l’avrebbe mai detto che nel paese del sushi e del sakè, capace di esportare le proprie abitudini alimentari fino a creare un fenomeno di gran moda, potessero farsi breccia la pasta e il vino abruzzese? Eppure i dati dimostrano che il Giappone apprezza sempre di più le produzioni abruzzesi di qualità.
Ne hanno avuto conferma le sedici aziende abruzzesi del settore agroalimentare che, coordinate dal Centro Commercio Interno delle Camere di Commercio d’Abruzzo e dall’Assessorato regionale all’agricoltura, sono rientrate carichi di soddisfazione nei giorni scorsi dal Foodex Japan, la grande manifestazione fieristica del Sol Levante che si è da poco conclusa a Tokio.
E non è un caso che l’edizione 2010 del Foodex abbia confermato l’andamento di costante crescita del numero di presenze abruzzesi nelle ultime cinque edizioni: se nel 2006 le aziende della nostra regione erano appena 8, nel corso degli anni questo numero è progressivamente aumentato fino ad arrivare alle 16 presenze attuali, a dimostrazione di come gli imprenditori abruzzesi credano nella solidità e nella continua crescita del mercato asiatico.
In particolare le aziende vitivinicole (12 su 16) considerano il Giappone un punto nevralgico per l’export del Montepulciano d’Abruzzo e degli altri vini tipici della regione.
L’interesse mostrato e i numerosi contatti commerciali registrati rendono precisa la tendenza che ha visto l’Abruzzo esportare in Giappone nei primi mesi del 2009 prodotti agroalimentari e bevande per un valore di 13,9 milioni di euro (5,7% delle nostre esportazioni), tanto da rappresentare oggi il sesto mercato dopo Germania (M€ 47,2), USA (M€ 39,3), Francia (M€ 31,2), Regno Unito (M€ 24,1) e Canada (M€ 16,5).  
Tra i prodotti più gettonati dagli operatori nipponici ci sono sicuramente la pasta e gli altri prodotti da forno (valore 9,788 milioni di euro ossia all’11% dei prodotti agroalimentari esportati in Giappone) e il vino che con 3,522 milioni rappresenta il 5,5% del nostro mercato.