Ortona. Termina agli ottavi di finale l’avventura della Tombesi nella Coppa della Divisione, ultima e solo in parte riuscita competizione per le squadre del futsal nostrano. Se il pronostico sembrava bloccato già in partenza, al cospetto di una squadra del massimo campionato nazionale, la Tombesi ha però centrato in pieno l’obiettivo di giocarsi con dignità l’impegno, senza venire travolti ed anzi potendo permettersi qualche rimpianto, in particolare a proposito di certi errori commessi nel primo tempo.
Nonostante un campionato non ancora chiuso e ben quattro giocatori in diffida (un eventuale giallo sarebbe stato scontato nella prossima gara di Ruvo), mister Morena ha schierato la formazione migliore (a parte Trusgnach preferito a Dell’Oso nel primo tempo), che infatti è partita fortissimo: l’1-0 ortonese porta la firma di Piovesan, al minuto 4-50. Primi otto minuti di sostanziale equilibrio, fino a quando la superiorità (soprattutto fisica) degli avversari non si è fatta sentire: le reti di Stringari (8.14), Cesaroni (12.36), Manfroi (12.51) e ancora Cesaroni (14.17) fissavano il risultato, alla fine del primo tempo, su un esagerato 1-4 per i marchigiani. Ma la Tombesi non si è affatto scomposta, ed anzi è ripartita subito forte, con il gol di Pizzo dopo 10 secondi del secondo tempo. Al quinto gol pesarese a firma di Boaventura (5.07) ha risposto due minuti dopo un gran destro di Silveira (7.07), in un secondo tempo nel quale la differenza di ben due categorie non si è vista in campo. La Tombesi ha chiuso con Adami portiere di movimento, sfiorando più volte il gol e rischiando pochissimo dietro. Finisce così, a testa alta, la Coppa della Divisione degli ortonesi, pronti però, sabato a Ruvo, ad aggiungere gli ultimi, decisivi tasselli per il raggiungimento dell’unico, vero obiettivo stagionale.
“Questa partita ha confermato l’orgoglio che provo verso la mia squadra – ha commentato a fine partita mister Massimo Morena –. Abbiamo giocato con attenzione, con lucidità e con qualità contro una formazione di serie A e per lunghi tratti questa differenza non si è neanche vista in campo. Abbiamo pagato a caro prezzo un paio di minuti di blackout nel primo tempo, in cui invece abbiamo avvertito la forza di una squadra che, soprattutto fisicamente, può contare su altri ritmi di lavoro e su una maggior frequenza di allenamenti. Ho dato spazio a tutti i ragazzi che avevo a disposizione perché era giusto così, e siamo usciti a testa alta. Ora tutta la nostra attenzione è rivolta alla gara di sabato contro il Ruvo: vincere per chiudere il discorso promozione e sigillare una stagione fantastica”.