Mentre i migliori casino online del nostro Paese ricevono certificazioni internazionali che riconoscono il loro impegno nei settori della responsabilità sociale, l’innovazione e la sicurezza dei loro servizi, sul territorio il rapporto tra gioco e tutela dei cittadini si muove su binari molto più lenti.
Il caso di Teramo ne è un esempio perfetto. Poche settimane fa, Pina Ciammariconi, Capogruppo M5S nel Consiglio comunale di Teramo ha chiesto al Sindaco e all’Assessore Filipponi di riferire sullo stato dell’attuazione dell’ordinanza in materia di contrasto alla ludopatia, la cui approvazione è stata sollecitata più volte nel corso dell’anno.
Come ha sottolineato Ciammariconi, è passato quasi un anno dalla mozione presentata dal M5S in relazione alla limitazione degli orari delle sale da gioco. Tale mozione fu bocciata, perchè la maggioranza in Consiglio ne approvò una ritenuta più esaustiva, in quanto conteneva anche la richiesta di impegnarsi per l’apertura di tavoli di lavoro ai quali sedessero tutte le istituzioni locali (Questura, Prefettura, ASL), allo scopo di pianificare ed organizzare attività di formazione ed informazione rivolte alla lotta alla dipendenza dal gioco d’azzardo, attività comunque già previste dal Piano della Regione Abruzzo GAP 2017/2018.
Giunti all’autunno, la capogruppo ha sottolineato la necessità rendere noto al consiglio comunale e a tutta la cittadinanza, quali di questi tavoli siano già stati aperti nel corso dell’anno, quali risultati siano stati raggiunti fino a ora e che tipo di azioni siano state programmate per il prossimo futuro.
Il Movimento 5 Stelle ha sollecitato più volte l’ordinanza, che era stata indicata come quasi pronta già lo scorso marzo. Tuttavia giunti ad ottobre, sembra che nulla sia stato posto in marcia per combattere la ludopatia, un fenomeno descritto da tutte le forze politiche come grave ed urgente.
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Tornando a Teramo, il ritardo dell’ordinanza sul gioco è stato giustificato con la volontà di attendere l’esito di un ricorso presentato al TAR del Lazio relativo ad un provvedimento simile emesso dal Comune di Anzio. Ciammariconi ha però sollevato alcune perplessità in merito a tale spiegazione, chiedendosi quali motivi abbiano spinto l’Assessore Filipponi a prendere come riferimento l’ordinanza di Anzio contestata da una sala bingo locale e non magari il regolamento applicato dal Comune di Roma, al quale il TAR ha già dato ragione in ben due occasioni.
La capogruppo M5S ha concluso le sue dichiarazioni sollecitando Sindaco e Assessore ad attivarsi, nel più breve tempo possibile, per poter dare anche al Comune di Teramo strumenti e misure adeguate a combattare la ludopatia, al di là ed in aggiunta alle misure programmate a livello regionale.