Chieti. Che un derby abbia un peso specifico superiore rispetto a qualsiasi altra gara, è assolutamente innegabile ma, nel dettaglio, il derby di domani al Palascapriano (ore 18:00) rappresenta, in tal senso, una riprova. Si, perché la sfida contro Teramo sopraggiunge nel cammino dell’Esa Italia Chieti nel momento chiave della sua stagione, dopo il fondamentale successo in esterna alla “Bombonera” di Montegranaro (81-83) di domenica scorsa. Vincere domani darebbe non solo continuità ai risultati ma anche maggior fiducia alla squadra di coach Coen, ancora alle prese con l’emergenza infortuni. Dall’altra parte la giovane compagine teramana staziona ancora all’ultimo posto in classifica (2) ma le ultime partite hanno messo in luce il potenziale di cui dispone, come nella brillante prova contro Giulianova (59-67) o nella sfortunata gara casalinga contro Piacenza (51-53), ma che non ancora riesce a concretizzare regolarmente.
La squadra di coach Manuel Cilio fonda tutta la propria identità offensiva su poche ma solide certezze: essendo una compagine molto giovane, formata da un’interessante linea verde, in linea di massima l’atletismo e l’intensità sono le proprie principali caratteristiche, per ottemperare ad una minor esperienza. Teramo ricerca quasi sempre situazioni individuali ed isolamenti da parte dei suoi esterni, soprattutto Di Bonaventura, per poi scaricare verso un tiratore perimetrale, considerando l’alta percentuale di tiri da tre tentati (27 di media a partita).
L’impostazione del gioco passa quasi sempre dalle mani di Marco Montanari, giovane playmaker (’98) con alle spalle già diverse esperienze da under in Serie A2, come Imola lo scorso anno. A conferma di quanto detto prima, il regista teramano si sta dimostrando bravo a sfruttare le situazioni di pick and roll per assistere i compagni, pur viaggiando ad una media interessante (8.3 ppg). Al suo fianco la guardia Mattia Melchiorri viaggia a cifre abbastanza simili (8.2 ppg) ma il suo atletismo gli permette di essere presente anche a rimbalzo (4.4) e di sfruttare gli spazi concessi dalla difesa avversaria, specie dal perimetro (37% da tre). Uno dei due leader tecnici ed emotivi del gruppo è Giorgio Di Bonaventura, ala piccola classe ’97, dal repertorio offensivo vasto e dalla capacità di crearsi da solo buoni tiri: in modo particolare, il giocatore in forza nella nazionale italiana 3×3, ama sfruttare il contropiede per chiudere al ferro o per punire la difesa non ancora perfettamente sistemata con rapidi tiri dalla linea dei 6,75. È senza dubbio un giocatore temibile, anche quando viene schierato da “4” nei quintetti piccoli. Al contrario, l’ala forte titolare invece è Bojan Matic, cestista di talento il quale, nonostante l’altezza (201 cm), spesso gioca fuori dal perimetro. Chiude il quintetto il miglior realizzatore dei teramani nonché l’uomo di maggior esperienza, il centro Federico Lestini, pericolo principale in quanto capace di accendersi in qualsiasi momento della partita anche con tiri apparentemente forzati, tanto da tre quanto da sotto canestro (14 ppg).
La panchina offre poco a livello di rendimento offensivo ma tutti vengono impiegati dallo staff tecnico per mantenere alta l’intensità sul parquet. Il capitano Lorenzo Nolli (guardia classe ’95) predilige lo scarico e il tiro dalla linea dei 6,75, come ha ampiamente dimostrato in occasione dell’ultima amichevole prestagionale proprio contro Chieti al PalaTricalle. Montanari spesso viene coadiuvato dal play del 2001 Valerio Cucchiaro, da tenere in considerazione per l’agonismo con il quale si prende delle responsabilità in attacco e difende sul portatore di palla avversario. A completare la batteria degli esterni c’è l’ala Salvatore Forte, molto atletico ma poco cercato in attacco. Mentre il reparto dei lunghi viene puntellato da Robert Banach, ex Nardò, e da Leonardo Del Sole, prodotto del vivaio del Pescara Basket.