Il prossimo 12 gennaio, il presidente Massimo Chierchia (e ad), il dg Luigi Coni e l’avvocato Gerardo Spaltro, tutti e tre membri del CdA del Teramo Calcio, saranno a Roma in procura federale.
La vicenda riguarda la trasmissione degli atti dal presidente federale, Gabriele Gravina, alla procura sportiva per una documentazione a dire della Figc non idonea. Al concretizzarsi del passaggio di quote superiori al 10 per cento di un club professionistico, infatti, entro 15 giorni va presentato alla Coaps un carteggio che attesti i requisiti di solidità finanziaria e onorabilità dei nuovi ingressi.
Scadenza che il Teramo ha rispettato (il 23 novembre), ma non in maniera idonea per la Figc: la società aveva prodotto un’autocertificazione dei carichi pendenti di Luigi Coni in attesa del richiesto certificato penale, che il club ha fatto fatica a reperire a suo dire a Roma per lungaggini burocratiche; oltre ciò, sempre a quanto spiegato dalla società, una lettera bancaria di un istituto di credito non sarebbe stata redatta a norma, in quanto la banca si sarebbe rifiutata di redigerla secondo la forma prevista dal modello della Federcalcio.
Al termine dell’istruttoria la procura federale ha dato la possibilità al Teramo di inviare memorie difensive o presentarsi di persona a fornire le spiegazioni del caso, opzione scelta dal club biancorosso e che si concretizzerà per l’appunto il prossimo 12 gennaio.
Dopo questo passaggio, un po’ come nella procura ordinaria che si riserva richiesta di archiviazione o di rinvio a giudizio dopo l’avviso di conclusione delle indagini, quella sportiva deciderà se chiedere di archiviare il procedimento o deferire la società biancorossa, con conseguente rischio di ammenda o penalizzazione.
foto Teramo Calcio