Nelle ultime ore è maturata una decisione che non piacerà ai tifosi, ma è ufficiale: partita a porte chiuse, nessuno può tornare indietro.
Lo sport a porte chiuse è sempre uno spettacolo desolante e vale a tutti i livelli. Lo abbiamo conosciuto bene e vissuto sulla nostra pelle nel lungo periodo della pandemia, oggi alle spalle. Ma il tema ogni tanto torna di moda penalizzando club e soprattutto tifosi.
Di recente è successo in Grecia e la situazione non è ancora cambiata. La decisione è arrivata direttamente dal governo nazionale e dalla Federcalcio. Dopo i molti episodi di violenza negli stadi registrati nella prima parte del campionato, è arrivato il giro di vite. In realtà però la causa scatenante è stata una partita di pallavolo, l’ennesimo confronto diretto tra i tifosi di Olympiakos e Panathinaikos.
Nel corso dei violenti scontri all’esterno del Palasport un poliziotto era rimasto gravemente ferito e così, pugno duro per tutti. Spalti vuoti per ogni manifestazione sportiva, almeno fino al 12 febbraio 2024, applicando una descrizione del governo greco presa già un anno fa. Aveva inasprito la pena massima per i disordini negli stadi da 6 mesi a 5 anni.
In realtà però anche quando è successo in Italia, il concetto di porte chiuse è sempre relativo. Il regolamento infatti prevede, a tutti i livelli e in tutti i campionati, che qualcuno sia autorizzato ad entrate, tesserati a parte. Sono autorizzate categorie di lavoratori come i giornalisti, gli operatori radio-televisivi e i fotografi regolarmente accreditati.
Ma anche gli addetti della Sicurezza Pubblica, i vigili del fuoco e gli operatori di Pronto Soccorso. E poi il personale con funzioni connesse all’organizzazione della gara, le persone diversamente abili e i loro accompagnatori.
Si gioca a porte chiuse, decisione senza appello: i tifosi rimangono senza parole
Porte chiuse nel calcio quindi? Succederà ancora nelle prossime ore in Sicilia, regione che ha appena vissuto una situazione particolare in una partita che vedeva coinvolte due società dilettantistiche. Alla fine Misterbianco-Città di Avola, in Promozione, vinta dagli ospiti 1-0, un dirigente della società di casa si è avvicinato all’arbitro.
Non per fargli i complimenti, ma piuttosto gli ha mollato un pugno procurandogli una lesione al labbro inferiore che ha sanguinato. Per questo il giudice sportivo lo ha squalificato per 5 anni da ogni attività.
Sempre in Sicilia però questa domenica si giocherà senza spettatori. Succederà ad Agrigento in occasione di Akragas – Ragusa in Serie D che sarà arbitrata da Nuckchedy di Caltanissetta. Una decisione presa in base ad una disposizione della Questura locale, ufficialmente per problemi burocratici.
Entrambe le squadre sono appaiate a quota 26, a metà classifica, ed è un derby regionale molto sentito. Ma la chiusura del settore ospiti nello stadio dell’Akragas avrebbe potuto creare problemi e così rimarranno tutti fuori. La partita in ogni caso sarà visibile sulla piattaforma Akragastv.it a partire dalle ore 14.30 mentre il fischio d’inizio sarà alle 15.
Un’eccezione? In realtà no, perché sempre la stessa domenica sono previste altre quattro partite a porte chiuse in Serie D. Si tratta di Casatese-Piacenza nel Girone B per una ordinanza del Prefetto della Provincia di Monza e Brianza. E poi anche Romana-Boreale nel Girone G oltre a Bitonto-Santa Maria Cilento e Manfredonia-Fasano entrambe nel Girone H.